Coronavirus: da Napoli a Milano per la nascita del nipotino, moglie ora aspetta le ceneri del marito

Erano partiti da Torre del Greco verso Milano per raggiungere una delle tre figlie, Gabriella, che da lì a pochi giorni avrebbe dato loro un nipotino. Ermenegildo Santangelo, chirurgo specializzato in rianimazione, e la moglie Genea, insegnante di inglese in pensione, erano riusciti a raggiungere la Lombardia appena prima che il governo impedisse gli spostamenti tra Nord e Sud. Ma quello che doveva essere un viaggio di gioia, per festeggiare la nascita di una nuova vita, si è trasformato in un lungo calvario terminato con la morte del medico.

Già pochi giorni dopo il suo arrivo, il medico, che dirigeva il centro di simulazione di anestesia, rianimazione e terapia intensiva a Catanzaro, aveva accusato i primi sintomi, febbre, tosse, difficoltà respiratorie, che si sono via via aggravati fino a richiedere, intorno al 20 marzo, il ricovero all’ospedale Niguarda, quando le sue condizioni erano ormai già critiche. Il quadro, clinico, infatti, non è migliorato durante tutto il periodo di degenza fino a richiedere, alcuni giorni dopo, il ricorso alla terapia intensiva che non ha dato, però, i risultati sperati.

Il professore, 73 anni,  è morto la notte di Pasqua a Milano.

Tra i messaggi di cordoglio quello del rettore dell’università di Catanzaro, Giovambattista De Sarro: «È stato – ha scritto sul sito dell’Ateneo – un illustre docente che, per la sua particolare esperienza, è giunto a Catanzaro agli albori della cardiochirurgia. Ha dedicato tutta la sua vita alla formazione dei giovani medici e del giovani anestesisti e rianima-tori. Un collega, stimato ed apprezzato da tutti, discenti e docenti, per le sue grandi qualità umane, la sua generosità, le grandi capacità didattiche. le profonde Intuizioni cliniche oltre che per le indiscusse competenze scientifiche e professionali”.