Per il primo giorno in Italia, dall’inizio della pandemia, è superato il milione di guariti su almeno 1.787.147 persone (compresi guariti e morti) che hanno contratto il virus Sars-CoV-2: i nuovi casi sono 16.999, +1% rispetto al giorno prima (ieri erano +12.756), mentre i decessi odierni sono 887, +1,4% (ieri erano +499), per un totale di 62.626 vittime da febbraio. Le persone guarite o dimesse complessivamente sono 1.027.994: 30.099 quelle uscite oggi dall’incubo Covid, (ieri erano +39.266). E gli attuali positivi — i soggetti che adesso hanno il virus — risultano essere in totale 696.527, pari a -13.988 rispetto a ieri, -2% (ieri erano -27.010). La flessione degli attuali positivi — con il segno meno davanti — dipende dal fatto che i guariti, sommati ai decessi, sono in numero maggiore rispetto ai nuovi casi.
Nelle ultime 24 ore sono aumentati i contagi rispetto a ieri, ma il numero dei tamponi è tuttavia più alto. La curva frena in modo più lento rispetto alla prima ondata. Inoltre, si stanno facendo meno test, se si confrontano i numeri delle analisi di dicembre con i record di 250 mila tamponi segnati a novembre (vedi 13/11 e 19/11). Lo evidenzia anche Nino Cartabellotta, presidente di Gimbe, commentando il monitoraggio indipendente sui dati della settimana 2-8 dicembre. “L’effetto delle nuove regole sull’incremento dei nuovi casi è sovrastimato da una consistente riduzione dell’attività di testing”. Riduzione di testing pari a -18% secondo Gimbe.
L’andamento dei contagi non è uniforme su tutto il territorio nazionale. Oggi la situazione è drammatica in Veneto registra il suo record di nuovi positivi (+4.197) nella seconda ondata, superando il picco del 26 novembre (erano +3.980), in una giornata da dimenticare per quanto riguarda i decessi nella regione di Zaia: sono 148 i morti odierni in Veneto, mai così tanti in autunno, considerando che il picco precedente di 113 vittime è stato registrato due giorni fa.

