L’andamento dell’epidemia di Coronavirus in Italia rallenta, anche se i numeri quotidiani del bollettino del Ministero della Salute sono sempre alti. Ad attestarlo è il monitoraggio settimanale dello stesso Ministero e dell’Istituto superiore di sanità.
L’indice Rt di trasmissibilità è in calo all’1,31 % rispetto all’1,56% dei 7 giorni. L’incidenza è pari a 2.011 ogni 100mila abitanti rispetto a 1.988 ogni 100mila abitanti della scorsa settimana, un dato sostanzialmente stabile, così come quello riferito al tasso di occupazione delle terapie intensive, che si attesta al 17,3%, rispetto al 17,5% della precedente rilevazione.
Il tasso di occupazione di posti letto in area medica occupati da pazienti positivi è invece in aumento al 31,6% rispetto al 27,1%.
Quanto ai dati dalle Regioni, nei dati visionati dall’Ansa il maggior tasso di occupazione dei posti letto per pazienti Covid nei reparti di area medica si registra questa settimana in Valle d’Aosta (al 54,5%); seguono la Calabria (al 40,1%) e la Liguria (al 39,7%). La maggiore occupazione dei posti letto per pazienti Covid nelle terapie intensive si registra invece nella Marche (al 23,9%), seguita dal Friuli Venezia Giulia (al 22,9%) e dal Piemonte (al 22,8%).
Le Regioni a rischio
Con i numeri di ieri, a rischio zona arancione erano Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Sicilia, che andrebbero così ad aggiungersi alla Valle d’Aosta che ha già superato la zona gialla.
L’ordinanza in merito è attesa oggi dal ministro della Salute Roberto Speranza, che valuterà di concerto con la Cabina di regia i dati del monitoraggio.
In zona arancione, va ricordato, sono pochi i cambiamenti di rilievo per i cittadini. La misura restrittiva più importante riguarda gli spostamenti dal proprio Comune di residenza: salvo per motivi sanitari, di lavoro o di emergenza, saranno possibili solo per chi è vaccinato.
Altra misura importante riguarda il trasporto pubblico: la capienza in zona arancione passa dall’80 al 50 per cento.
