Braccio di ferro in vista del nuovo dpcm: Palazzo Chigi punta a limitare le esenzioni sul green pass
Quarantena breve e cambio nel sistema dei colori, nuove regole al vaglio per non bloccare l’Italia
L’impennata dei contagi per la variante Omicron ha reso ancora più intricata la situazione per evitare la paralisi del Paese. “Nelle prossime ore si aprirà un tavolo tecnico con le Regioni sulle loro proposte. La nuova fase non è uguale a quella precedente. Anche se ancora è delicata”, ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, parlando a Rete 4. Dunque sul tavolo ci sono varie proposte per un nuovo dpcm.
La quarantena
Al vaglio l’ipotesi di quarantene più snelle e con meno burocrazia per i positivi asintomatici e con il booster. Le Regioni chiedono anche distinzione tra ricoverati a causa dei sintomi Covid e chi invece è finito in ospedale per altri motivi e successivamente ha scoperto di essere positivo.
Il cambio dei colori
Per il sottosegretario Pierpaolo Sileri “le regole verranno modificate e alleggerite molto presto”. La conferma arriva anche dal presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli. “Il sistema di colorazione delle regioni è stato elaborato dalla Salute in epoca diversa — ricorda il coordinatore del Cts —. Che si possa arrivare a una riconsiderazione è nella logica delle cose”. Al momento l’intenzione di palazzo Chigi è andare avanti con le attuali norme, continuando a seguire l’andamento della curva epidemiologica.
Il green pass nei negozi
Una riunione tecnica è prevista per decidere le deroghe all’obbligo di mostrare il green passbase che si ottiene anche con il semplice tampone. Il premier Mario Draghi potrebbe firmare già domani il Dpcm con l’elenco dei negozi esentati. Sì agli alimentari, alle farmacie, alle edicole e ai tabaccai. No ai fiorai, a chi vende vestitini per i neonati, alle profumerie ad ogni altra attività commerciale che non sia ritenuta strettamente necessaria, è la linea di palazzo Chigi.
Potrebbe esserci anche qualche limitata eccezione solo se indispensabile ad “assicurare il soddisfacimento di esigenze essenziali e primarie della persona”. Così è scritto nel decreto legge del 7 gennaio che ha introdotto la certificazione verde per un lungo elenco di attività: pubblici uffici, servizi postali, bancari e finanziari e, appunto, attività commerciali.
Parrucchieri e centri estetici
Dal 20 gennaio e fino al 31 marzo, termine dello stato di emergenza, scatta l’obbligo di green pass base per andare dal parrucchiere, dal barbiere e nei centri estetici. Dal primo febbraio la certificazione che si ottiene anche con il tampone sarà richiesta per tutti gli altri negozi, a eccezione di alimentari, supermercati, farmacie, edicole, tabaccai.
Green pass rafforzato
Dal 10 gennaio è in vigore una sorta di lockdown per le persone non vaccinate, che non possono accedere nei luoghi della socialità come bar, ristoranti, cinema, teatri, sale da concerto, né frequentare alberghi, piscine, palestre, stadi, palazzetti e praticare sport di squadra. Off limits senza “rafforzato” anche musei, mostre, spogliatoi, centri benessere e termali, sale gioco, sale scommesse e casinò. Dal primo febbraio il green pass rafforzato sarà valido sei mesi dall’ultima somministrazione e non più nove mesi.
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