Le previsioni
Regioni in zona arancione, in 6 a rischio entro gennaio: i governatori chiedono di cancellare il sistema
Se per l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco e il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri l’Italia ha ormai raggiunto il suo picco pandemico di Coronavirus, con record di contagi e morti nelle scorse 24 ore, le Regioni devono ancora fare i conti con le possibili restrizioni dovute al sistema di ‘zone’ e ‘colori’.
Se questo sistema non cambierà nelle prossime ore, come chiesto a gran voce dai governatori, saranno molte le Regioni che rischiano di passare in zona arancione entro fine mese: se infatti il picco dell’ondata di casi Omicron ha raggiunto il suo apice, quello di ricoveri e decessi arriverà soltanto in seguito.
Chi rischia l’arancione
Così mezza Italia, o quasi, rischia la zona arancione già a partire da lunedì 24 gennaio, con la decisione che ovviamente sarà presa tramite una ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza venerdì 21 gennaio dopo aver ricevuto i dati della Cabina di regia.
Se ad oggi la sola Valle d’Aosta è in zona arancione, da lunedì 24 e dato il trend anche dal 30 gennaio sono molte le Regioni che rischiano di fare un ulteriore step in avanti nella progressione di colori: le più vicine a sforare i parametri sono Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Sicilia, ma non lontane troviamo anche Abruzzo, Marche e la provincia autonoma di Trento.
Per il passaggio in zona gialla, lo ricordiamo, i parametri sono: tasso di occupazione dei posti letto ospedalieri nei reparti ordinari al 15% e quello nelle terapie intensive al 10%. Per il passaggio in zona arancione i parametri sono il 20% di posti in terapia intensiva occupati dai pazienti Covid e il 30% dei posti nei ricoveri ordinari.
In zona rossa si passa se si verificano tre condizioni contemporaneamente: incidenza superiore a 250 casi ogni 100mila abitanti; occupazione delle terapie intensive oltre il 30%; occupazione area medica oltre il 40%.
Cancellare il sistema dei colori
È attesa oggi intanto la riunione della Conferenza delle Regioni che avanzerà ufficialmente al governo la richiesta di cancellazione del sistema dei colori, o quantomeno di una importante revisione della modalità con cui vengono conteggiati i ricoveri in ospedale. Si tratta, è la proposta degli enti locali, di distinguere i ricoverati Covid dai pazienti che entrano nei nosocomi per altri motivi e poi si scoprono.
Una proposta “sciagurata” secondo il maggior sindacato dei medici, l’Anaao Assomed. Idea bocciata anche da Filippo Anelli della Fnomceo: “Se venisse attuata, tanto varrebbe abolire l’obbligo di vaccinazione”.
In realtà la proposta avrebbe trovato sponda anche nel ministro della Salute Roberto Speranza, che da due anni a questa parte è sempre stato il principale esponente del ‘fronte del rigore’: il governo ha infatti aperto alle richieste dei governatori e Speranza ha convocato un tavolo tecnico di confronto con i territori “per affrontare le questioni che hanno proposto”.
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