Il bollettino: 186.253 nuovi casi e 360 morti, il tasso sale al 16,4%
Covid, prima regione finisce in zona arancione: la Campania in zona gialla
La cabina di regia del venerdì cambia ancora una volta i colori delle regioni. Alla luce del flusso dei dati del monitoraggio Iss, Ministero della salute e Regioni, il ministro Speranza ha firmato l’ordinanza che porterà la Campania in giallo e la Valle d’Aosta in arancione. Dunque l’Italia resta quasi tutta in zona gialla salvo l’Umbria, la Sardegna, la Basilicata, il Molise e la Puglia che restano in zona bianca.
Il bollettino
Sono 186.253 i nuovi casi di Covid in Italia (ieri sono stati 184.615, qui il bollettino). Sale così ad almeno 8.356.514 il numero di persone che hanno contratto il virus Sars-CoV-2 (compresi guariti e morti) dall’inizio dell’epidemia. I decessi odierni sono 360 (ieri sono stati 316), per un totale di 140.548 vittime da febbraio 2020.
Le persone guarite o dimesse sono complessivamente 5.817.138 e 125.199 quelle che sono diventate negative nelle ultime 24 ore (ieri 82.803). Gli attuali positivi — i soggetti che hanno il virus — risultano essere in tutto 2.398.828, pari a +75.310 rispetto a ieri (+101.458 il giorno prima).
Nel monitoraggio dell’Iss si osservano parametri in aumento: l’incidenza sale a 1.988 per 100 mila abitanti (era 1.669 nel report precedente) e l’indice Rt cresce a 1,56 (era 1,43).
Aumenta il bilancio delle vittime: sono 360 nel bollettino. Si tratta del nuovo “picco” di questa quarta ondata, dopo quello di ieri (316 morti) e di mercoledì (313). Per vedere un dato simile bisogna andare indietro al 27 aprile 2021 (allora sono stati 372). Si sa che i decessi riguardano persone che si sono contagiate settimane prima, quando si è verificata l’impennata. Un anno fa, il 14 gennaio 2021, il dato delle vittime giornaliere nel nostro Paese era molto diverso: a fronte 17.246 nuovi casi, quel giorno ci sono stati 522 decessi.
Allora, nei reparti Covid c’erano 23.110 ricoverati — ora 18 mila, nonostante le recenti impennate di contagiati — e in terapia intensiva c’erano 2.557 malati— ora di meno.
Salgono le degenze in ogni area. I posti letto occupati nei reparti Covid ordinari sono +371 (ieri +339), per un totale di 18.019 ricoverati. I posti letto occupati in terapia intensiva (TI) sono +11 (ieri -1) — si tratta del saldo tra le persone uscite e quelle entrate in TI —, portando il totale dei malati più gravi a 1.679, con 136 ingressi in rianimazione (ieri 156).
I tamponi totali (molecolari e antigenici) sono stati 1.132.309, ovvero 48.870 in meno rispetto a ieri quando erano stati 1.181.179. Mentre il tasso di positività è 16,4% (l’approssimazione di 16,44%); ieri era 15,6%. Pressoché stabile il numero di contagi in 24 ore rispetto a ieri, circa 1.600 in più. Nonostante si noti un rallentamento nella crescita della curva (il “picco settimanale” c’è stato martedì) — che comunque cresce, ma meno — la tendenza resta in salita (frenata). Con la variante Omicron che al 3 gennaio è stata riscontrata nell’81% dei positivi — con un range tra il 33% e il 100% a livello regionale — e la Delta nel 19%. Impossibile un confronto con lo scorso venerdì 7 gennaio — lo stesso giorno della settimana — perché il giorno dopo l’Epifania i dati delle nuove infezioni erano condizionati (e ridotti) dal festivo.
La Campania in zona gialla: cosa cambia
Per la Campania in realtà non cambia nulla nelle regole, come ha sottolineato Vincenzo De Luca nella diretta del venerdì: “Noi abbiamo preso alcune misure. Intanto, ricorderete siamo gli unici in Italia ad aver sempre mantenuto obbligo mascherina. In zona gialla, cambia solo quello. Abbiamo cercato a fine agosto per fare promozione vaccinazione di tutti, provvedimenti parziali vendita alcolici che tuttavia tutte insieme aiutano a contenere il contagio. Perchè possiamo tenere tutto aperto e tenere sotto controllo il contagio se facciamo prevenzione e in tempo utile. Se intervieni in zona rossa, misure inutili”.
La Valle d’Aosta in zona arancione: cosa cambia e il rischio zona rossa
La Valle d’Aosta passa in zona ‘arancione’. I dati degli ultimi giorni hanno spinto il Ministro della Salute, Roberto Speranza, ad aumentare le restrizioni nella regione alpina per contenere la diffusione del Covid-19 dopo il boom di contagi di inizio 2022. Situazione ‘delicata’ che è confermata anche dal monitoraggio settimanale Iss: la Valle d’Aosta registra l’incidenza più alta di ‘positivi’, toccando il valore di 3.087,3 casi per 100.000 abitanti. Inoltre detiene anche un altro ‘primato’, che riguarda l’occupazione per pazienti Covid nei reparti di area non critica salita al 53,5%. Se la zona ‘arancione’ non comporta particolari ripercussioni sulla comunità – almeno per i vaccinati – diverso è lo scenario che si aprirebbe in caso di passaggio alla ‘zona rossa’.
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