Se la prende con “il governo, il ministero della Salute e i 300 interlocutori che parlano a ruota libera sul covid” per il dibattito relativo all’eliminazione della mascherina all’aperto e, soprattutto, per il brusco rallentamento che ha subìto la campagna di vaccinazione dopo la comunicazione “disastrosa” delle ultime settimane. Vincenzo De Luca torna ad attaccare l’esecutivo, definendo “demenziale” il dibattito sulle mascherine, il cui utilizzo all’aperto resterà obbligatorio per tutta l’estate in Campania. “È sembrato che abbandonare la mascherina fosse come completare lo sbarco in Normandia o conquistare la Costituzione democratica, un dibattitto totalmente idiota” ha tuonato nel corso della presentazione della terza edizione di “Napoli Città Libro avvenuta in mattinata a Palazzo Santa Lucia.
Proprio sul capoluogo partenopeo, il governatore campano non perde occasione per sottolineare le carenze della gestione targata Luigi de Magistris. “Senza l’insieme delle iniziative finanziate dalla Regione Campania, Napoli in questo decennio forse avrebbe avuto lo stesso destino di alcune città sudamericane. Abbiamo evitato che questo accadesse – ha proseguito De Luca- sia tenendo viva l’iniziativa culturale e facendo in modo che le principali istituzioni culturali non chiudessero i battenti, a cominciare dal Teatro San Carlo che senza la Regione Campania avrebbe chiuso. Abbiamo dato respiro, difeso il carattere di grande capitale d’Europa di Napoli, come abbiamo fatto su altri piani, quello della legalità e quello del contrasto alle mille forme di micro delinquenza che purtroppo attraversano la città”.
Per De Luca “l’apertura della nostra società non è impedita dall’uso responsabile della mascherina. Sento dire che senza mascherina verranno turisti in allegria, a me sembra il contrario. I turisti vengono quando una società è responsabile e non scapigliata”.
