Non accetta il miglioramento dell’aspetto fisico della compagna, che si era sottoposta a un intervento chirurgico allo stomaco contro l’obesità, e inizia a perseguitarla, minacciarla e controllarla. Un incubo durato quasi due anni per una donna, segregata in casa e controllata ossessivamente, con tanto di cellulare requisito per controllare le conversazioni, dal suo compagno. Neanche a fare la spesa poteva andare tranquilla perché l’uomo che diceva di amarla non era d’accordo ed era arrivato a controllare anche il suo abbigliamento. Una storia orribile quelle emersa in seguito alle indagini della procura di Torre Annunziata e degli agenti del commissariato di Castellammare di Stabia, cittadina in provincia di Napoli dove la coppia viveva.

Poi a inizio settembre il punto di non ritorno. Dopo mesi di maltrattamenti sia fisici che piscologici, il fidanzato ha provato a strangolarla minacciandola ancora una volta di morte. Così lei ha deciso di rivolgersi a un centro antiviolenza, la casa di Imma, inaugurata nel marzo scorso all’interno del commissariato di polizia e dedicata alla memorai di Imma Villani, uccisa il 19 marzo 2018 a colpi d’arma da fuoco davanti alla scuola della figlia di 8 anni. A premere più volte il grilletto il marito Pasquale Vitiello che poche ore dopo si è tolto la vita.

Ai poliziotti e alle operatrici della casa di Imma la donna ha raccontato l’incubo che stava vivendo da due anni a questa parte, denunciando le continue violenze subite e il perdurante stato d’ansia che era costretta a vivere da quando si era sottoposto a quell’intervento chirurgico per migliorare il proprio aspetto fisico ma soprattutto le proprie condizioni di salute. Le indagini hanno portato ieri, 12 settembre, all’arresto dell’uomo, 42enne, gravemente indiziato dei reati di maltrattamenti.  Comportamenti riconducibili alla forte e immotivata gelosia del compagno.

 

 

Redazione

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