Si chiamava Dvontaye Mitchell, aveva 43 anni, era afroamericano e il 30 giugno è stato immobilizzato dalla security all’Hyatt Regency Hotel a Milwaukee, in Wisconsin, con l’accusa di essere entrato nel bagno delle donne. Così gli addetti alla sicurezza lo hanno portato fuori e immobilizzato a terra in attesa dell’arrivo della polizia. Nonostante i “mi dispiace” e “scusatemi”, cristallizzati in un video già virale sui social (e girato da una donna minacciata dal personale), i quattro buttafuori hanno continuato a tenerlo bloccato a terra, anche usando le ginocchia. Poi uno dei quattro pensa bene di colpire alla testa il 43enne.

Mitchell morto come Floyd: il video

Risultato? Dvontaye Mitchell è morto, presumibilmente soffocato, così come morì quattro anni fa George Floyd, l’afroamericano deceduto a Minneapolis il 25 maggio 2020 per arresto cardiaco, dopo essere stato immobilizzato a terra dalla polizia. Quello di Mitchell è un nuovo caso che sta indignando gli Stati Uniti, a pochi mesi della elezioni presidenziali in programma il 5 novembre.

Donna gira video e viene miancciata

La brutalità dell’aggressione subita dall’uomo è stata ripresa da una donna nonostante i tentativi del personale dell’hotel di allontanarla. Nel video, diventato virale sui social, uno degli addetti urla al 43enne: “Questo è ciò che succede quanto vai nel bagno delle donne”. Poi l’arrivo della polizia che a sua vola chiama l’ambulanza perché Mitchell era già privo di sensi prima di essere dichiarato morto dopo poco.

La famiglia chiede giustizia e si è affidata all’avvocato Ben Crump, specializzato nelle cause a difesa dei diritti civili, lo stesso che venne scelto dalla famiglia Floyd. Sull’episodio è stata un’inchiesta con l’accusa preliminare di omicidio, anche se al momento la polizia non ritiene che ci siano elementi sufficienti. I quattro uomini della security dell’hotel sono stati sospesi. “Inviamo le nostre condoglianze alla famiglia – ha dichiarato un portavoce della catena Hyatt – mentre l’indagine va avanti, siamo totalmente impegnati a sostenere tutti gli sforzi per garantire che emergano le responsabilità di quanto accaduto è che e costata la vita a Dvontaye Mitchell”.

“La causa e la modalità della morte sono in fase di accertamento – ha dichiarato Karen Domagalski, dell’ufficio di medicina legale della contea di Milwaukee – non abbiamo una scadenza su quando concludere”. La madre della vittima ha spiegato che il figlio soffriva di problemi mentali. La vedova di Mitchell, DeAsia Harmon, ha raccontato il trauma dei figli dopo la morte del padre: “Ogni volta che andiamo in un negozio abbiamo paura della reazione degli addetti alla sicurezza”.

 

Redazione

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