Il Festival italiano dedicato all’istruzione pubblica
Festa della Scuola, studenti e docenti per una Costituzione dello studio
Le tre priorità per una buona politica? “Education, education, education”, rispondeva Tony Blair.
Una buona istruzione, un sistema scolastico efficace e motivante porta con sé la formula segreta per tutti i successi individuali e pubblici, economici e politici cui una comunità nazionale può aspirare. In Italia i numeri non fanno ben sperare. L’evasione scolastica è la più alta d’Europa, i docenti i meno pagati tra i paesi occidentali. A dispetto degli sforzi e dell’impegno di mezzo milione di dipendenti del sistema-scuola, il comparto soffre: il governo che si è voluto chiamare Ministero dell’Istruzione e del Merito premia davvero quest’ultimo?
Se lo è chiesto la Festa della Scuola. Il più importante Festival italiano dedicato all’istruzione pubblica, giunto quest’anno alla terza edizione, si è concluso oggi ad Ascoli Piceno con un bilancio in chiaroscuro. La scuola è passione e futuro. Il trattamento degli insegnanti e gli spazi per gli studenti ben poco attraenti. Il Festival, promosso dalla associazione (e testata) La Voce della Scuola, presieduta da Diego Palma, e dall’associazione La Parola che non muore del professor Massimo Arcangeli, ha tenuto banco nella città marchigiana dove viene accolta da Regione Marche e dal Sindaco, Marco Fioravanti, e partecipata da scuole di tutt’Italia.
“C’è sempre una venatura eroica, e al tempo stesso un po’ malinconica, nei discorsi degli insegnanti, come di chi abbia sperimentato tante volte il fallimento di un’idea inseguita per un’intera vita senza riuscire mai a realizzarla: insegnare. Se in anni di grandi trasformazioni, più subite che
condivise, non sono mancati i richiami alla mobilitazione e alla protesta, e poi le manifestazioni e gli scioperi in difesa dell’istruzione e della scuola, i vari appelli sono purtroppo caduti ogni volta nel vuoto anche per l’impotenza di una categoria delusa, divisa, demotivata, inascoltata e, spesso, rassegnata alla sconfitta. Una soluzione a tutto questo è però stata sempre a portata di mano, davanti ai nostri occhi: anziché alimentare le divisioni è necessario unirsi e allearsi con chi abbia veramente a cuore la scuola, per rompere definitivamente il suo isolamento”, dicono i promotori della Festa della Scuola.
Il programma di questa terza edizione è stato ricchissimo. Si è incentrato sulla partecipazione diffusa degli istituti scolastici, sul coinvolgimento diretto di studenti e insegnanti in progetti, atelier, reading teatrali che hanno coinvolto l’intera città di Ascoli e sono stati seguiti da decine di migliaia di persone in live streaming. I temi sono stringenti: si va dal Reclutamento del personale insegnante e precariato allo Stato dell’arte sui dossier sui concorsi. Dal Ruolo delle famiglie in un contesto scolastico integrato al Bullismo, cyberbullismo e moltiplicazione degli episodi di
aggressione nei confronti degli insegnanti: quest’ultima iniziativa ha visto il lancio di un osservatorio nazionale sulla violenza in contesto scolastico. Molto applaudita, nel contesto del teatro dei Filarmonici di Ascoli, la performance sulla Felicità di tre insegnanti e divulgatori di quelli che tutti avremmo voluto incontrare nel nostro percorso scolastico: il professor Mariano Laudisi, “Le scuola della felicità”; il professor Rocco Dedda, “La Matematica della felicità” e il professor Trifone Gargano per la “Letteratura della felicità”. Tre lezioni intervallate dagli appunti di Corrado Zunino di Repubblica.
La premiazione, il momento conclusivo della Festa della Scuola per il quale Il Riformista è stato coinvolto come Media partner, ha visto alternarsi sul palco Il migliore studente, il miglior professore, il miglior genitore. E un suggestivo lavoro collettivo del quale sentiremo parlare in futuro: la scrittura di una Costituzione della Scuola italiana. Il podio è tutto del Centro Italia: Primo classificato, il gruppo composto da Francesco Baffoni, Maddalena Omicioli, Matilde Menichetti, Elena Cappannelli, Chiara Allegrucci e Lorenzo Franceschetti della IV liceo scientifico G. Mazzatinti di Gubbio. Secondo classificato, la I A del liceo musicale Enea Silvio Piccolomini di Siena. Terzo classificato, la I A del Centro Formazione Professionale classe 2 Ampere Don Giulio Facibeni di Firenze. Nelle parole con cui hanno descritto la scuola che vorrebbero vivere possiamo trovare la speranza e la forza dei Tony Blair del futuro: “Education, education, education” per tornare a crescere.
© Riproduzione riservata




