Sono 25,6 milioni le famiglie in Italia e il 12% di queste sono monoparentali, ovvero costituite da un solo genitore. Il dato fornito dall’Istat è una fotografia che lascia riflettere molto e che offre spunti interessanti: dei 3 milioni di famiglie citate sopra, quasi due milioni e mezzo sono quelle costituite da donne con figli, sono poco più di 500 mila i papà con figli e rimane incoraggiante sapere che la gran parte delle separazioni arriva a mettere i titoli di coda ai matrimoni in maniera consensuale anche se resta quasi un 15% di separazioni più “complicate”. Questo tipo di separazioni rappresentano spesso momenti di crisi che non coinvolgono solo il ristretto nucleo famigliare: per intenderci, non solo mamma, papà e figli, ma anche tutta la rete famigliare risente di un momento complicato e di grande tensione quale è la separazione.

La separazione ha molti significati nella vita di chi fa parte di quel nucleo famigliare: fallimento per i genitori, che si ritrovano di fronte a un forte cambiamento di stili e ritmi di vita, difficoltà economiche; ansia per i figli che, inevitabilmente, si ritrovano purtroppo spesso involontari protagonisti o, peggio, strumenti in mezzo “alle cose dei grandi”.
La strada migliore da percorrere è sicuramente, anche in questo caso, la prevenzione: riuscire ad intervenire prima, gestire la situazione e, soprattutto, farsi accompagnare e sostenere in questo percorso è molto importante perché spesso e volentieri da soli è sempre tutto più difficile e cercare di fare la semplice “conta delle colpe” non fa altro che complicare un passaggio di vita non facile. Psicologi e pedagogisti ricordano spesso quanto incida molto nella vita di genitori e figli una separazione perché gli strascichi di una brutta separazione possono generare situazioni davvero spiacevoli sotto molti punti di vista.

Le conseguenze di una separazione hanno spesso una ricaduta anche sulla salute mentale delle persone, siano esse i genitori o i figli, e per questa ragione è sempre buona cosa intervenire prima o durante il percorso.
Anche in questo caso il Terzo Settore in Italia, incredibile fucina di idee e supporto sociale, è riuscito a trovare le risorse e i contatti per creare reti di sostegno e protezione per genitori che vivono forti momenti di conflittualità legati alla separazione. È il caso dell’associazione di volontariato con sede a Milano “Genitori Con-Divisi” che fa parte di RENAGESE (Rete Nazionale Genitori Separati) e che da tanti anni nel cuore pulsante del capoluogo lombardo si occupa di dare sostegno alla genitorialità di genitori separati, divorziati o mai coniugati.

L’associazione fa parte di una rete creata dal 2007 e che pone come modello di intervento le esigenze evolutive dei figli coinvolti nelle separazioni e nell’aiuto fornito ai genitori separati o che stanno vivendo un forte momento di conflittualità famigliare. L’intervento non si limita solo al ristretto gruppo famigliare ma si estende anche ai nonni e, talvolta, anche ai nuovi partner e a tutte quelle persone che fanno parte della rete legata alle persone coinvolte dando sia un supporto psicologico che legale. Offrire un rafforzamento delle capacità genitoriali, acquisire delle competenze anche legali per comprendere appieno quali sono i diritti e i doveri si tramuta spesso in un percorso che genera sia serenità che consapevolezza e nuove forme di indispensabile collaborazione genitoriale.
Chi entra in contatto con “Genitori Con-Divisi” trova quindi supporto psicologico e giuridico in via totalmente gratuita ma soprattutto un posto, un luogo dove poter condividere le proprie esperienze con persone che hanno problemi simili ad altri partecipanti, una sorta di gruppo di auto-mutuo-aiuto che non si ferma al semplice racconto ma anche a dei momenti informali che facilitano la nascita di nuove amicizie. Non sentirsi soli, parlarne, anche in questo caso è la soluzione. Genitori Con-Divisi nel 2020 ha avuto un ruolo importantissimo durante il periodo della pandemia perché ha contribuito a tenere agganciati tanti genitori attraverso videochiamate e incontri di gruppo da remoto che li hanno fatti sentire meno soli e che hanno alleviato un po’ di sofferenza soprattutto durante il lungo lockdown lombardo.

Il logo di “Genitori Con-Divisi” sono due tessere di puzzle che si uniscono ancora attraverso una tessera più piccola che rappresenta i figli. La fine di una relazione non può essere e non deve rappresentare “la fine” per i genitori, ma un nuovo inizio e un nuovo modo per essere genitori e vivere la propria genitorialità. Riuscire ad intraprendere un percorso di questo tipo non solo è virtuoso per i genitori ma diventa anche benefico per i figli della coppia ed evita spiacevoli e pericolose conseguenze che purtroppo sempre di più diventano notizie di cronaca nera.