Elezioni Figc
Gravina rieletto presidente Figc, la polemica di Sibilia: “Aveva promesso di farsi da parte…”
La Federazione italiana giuoco calcio (Figc) ha scelto la continuità: Gabriele Gravina è confermato presidente della Figc per il secondo mandato. Battuto lo sfidante Cosimo Sibilia, presidente della Lega nazionale dilettanti (Lnd), con la percentuale schiacciante del 73,45% dei voti.
Il presidente federale è stato eletto da 276 delegati, che rappresentano le società di Lega di Serie A, Lega di Serie B, Lega Pro, Lega Nazionale Dilettanti, Associazione Italiana calciatori, Associazione italiana allenatori e Associazione italiana arbitri, che hanno votato secondo pesi ponderati. La votazione è stata a scrutinio segreto con sistema di voto elettronico, anche se i club di Serie A e Serie B in massa si erano espressi a favore del presidente uscente, la cui conferma non ha quindi generato sorprese.
Tra i due non sono mancate le scintille nei discorsi che hanno preceduto l’inizio del voto. Il primo ad affondare il colpo è stato Gravina: “E’ il momento di dire basta agli accumulatori seriali di cariche. Non posso più accettare mestatori e spargitori di fango. Ho dato mandato ai legali di perseguire coloro che hanno diffuso voci diffamatorie su di me. Speravo di aver costituito una squadra coesa, ma non si è mai realizzata”. Il riferimento è alle accuse che Sibilia gli ha rivolto in merito alla violazione di un patto implicito che i due candidati avevano stipulato nel 2018. Lo sfidante ha rivelato di aver firmato la candidatura di Gravina perché quest’ultimo “aveva dichiarato di voler rinunciare a una ulteriore ricandidatura, anche per riconoscere il ruolo della Lnd”.
Per la conferma del presidente uscente è bastato il primo scrutinio. “Allacciamo gli scarpini e iniziamo a giocare”, ha dichiarato Gravina nel discorso appena dopo la sua rielezione. Eletti anche i consiglieri federali: la Lega A ha designato Claudio Lotito, presidente della Lazio, e Beppe Marotta, amministratore delegato dell’Inter.
Dopo aver guidato il movimento calcistico italiano in uno dei suoi momenti più bui, in seguito alla mancata qualificazione della Nazionale maschile ai Mondiali del 2018, i piani del rieletto presidente per il prossimo quadriennio prevedono il rilancio dei campionati minori ancora bloccati dalle restrizioni per il contenimento della pandemia, una più ampia riorganizzazione dei campionati professionistici, il rinnovamento degli impianti e nuovi investimenti per il movimento femminile.
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