Non è andata male alle italiane
I sorteggi Champions sorridono alle italiane (ma non al Milan)
Non è andata male alle italiane. Il sorteggio di ieri sera ha collocato le nostre squadre in gironi tutto sommato non proibitivi. Il Napoli campione d’Italia e testa di serie ha pescato il Real Madrid, è vero, ma Sporting Braga e Union Berlino di Leonardo Bonucci (alla prima partecipazione assoluta) che completano il Gruppo C fanno ben sperare: il passaggio del turno non è scontato ma tutt’altro che impronosticabile. Bene anche per l’Inter, vicecampione d’Europa, che nel Gruppo D dovrà vedersela con il Benfica (incontrato lo scorso anno ai quarti di finale), il Salisburgo e la Real Sociedad. I volti di Marotta e Zanetti apparivano ieri meno preoccupati di un anno fa quando sulla strada dei nerazzurri il sorteggio aveva posto Barcellona e Bayern Monaco. La Lazio, che torna in Champions dopo qualche anno, è stata inserita in un Gruppo, l’E, equilibrato e sicuramente alla portata della formazione di Sarri: Feyenoord, Atletico Madrid e Celtic sono clienti passabili (soprattutto olandesi e scozzesi). È andata meno bene al Milan, che se la vedrà col Psg di Mbappé, Borussia Dortmund e Newcastle. Negli altri raggruppamenti, favoritissimi Manchester United e Bayern Monaco (Gruppo A), che se la vedranno con Copenaghen e Galatasaray, Manchester City (nel Gruppo G con Lipsia, Stella Rossa e Young Boys) e Barcellona (nel Gruppo H con Porto, Shakhtar Donetsk e Anversa). Appare invece equilibrato il Gruppo A che vedrà fronteggiarsi Siviglia, Arsenal, Psv e Lens.
Dalle palline aperte da due vecchie glorie del calcio europeo come Eric Abidal e Joe Cole sono scaturite comunque alcune suggestioni che aggiungeranno alle sfide delle italiane un sapore particolare. Con ogni probabilità i milanisti avrebbero evitato volentieri di rivedere così presto con la maglia di un’altra squadra Sandro Tonali, già diventato beniamino della tifoseria inglese; sicuramente per Donnarumma – che per la verità non sta facendo sfracelli a Parigi – sarà riservata un’accoglienza particolare. E chissà come Napoli accoglierà Carletto Ancelotti, che con De Laurentiis non riuscì proprio a legare nella sua breve parentesi partenopea. Nessun “vecchio amore” sul cammino di Lazio e Inter: i biancocelesti potranno chiedere però notizie di Glasgow a Paolino di Canio, che con la maglia del Celtic ha giocato a metà degli anni Novanta, mentre Inzaghi sa già come battere il Benfica. Attenzione però, perché a Lisbona è tornato Angel Di Maria, che proverà a mandare in rete una vecchia conoscenza del nostro campionato, l’ex viola Artur Cabral.
Anche quest’anno le italiane non partono in prima fila, ma l’impresa dell’Inter che lo scorso anno contese fino all’ultimo secondo il titolo al Manchester di Guardiola ricorda che talvolta è possibile scalare le montagne. Proprio il tecnico catalano e il suo ariete, Erling Haaland, sono stati proclamati ieri rispettivamente miglior tecnico e miglior giocatore dell’edizione 2023. Adesso la corsa è aperta di nuovo. Per la prima volta dopo molti anni mancheranno alcuni degli eroi che hanno fatto le fortune di questo torneo: Leo Messi, Neymar, Karim Benzema. Mbappé, Haaland e Bellingham sono gli eroi della nuova era, in attesa di conoscere chi potrà sfidarli per diventare il numero uno del calcio europeo.
Magari lo scopriremo in finale. L’ultimo atto è fissato per il 1° giugno, la sede è la più evocativa: Wembley. Niente di meglio per l’ultima edizione della Champions disputata con questa formula. Poi si cambierà: le squadre partecipanti aumenteranno da 32 a 36, ci sarà una classifica unica nella prima fase e le partite verranno disputate nelle settimane interamente “dedicate” al torneo. La nostra Serie A potrà ambire ad avere anche una quinta qualificata. Ancora più partite per un’abbuffata di football che rischia prima o poi di risultare indigesta.
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