È il più alto incasso di questo tipo dal 2005
Il mistero del ‘Paperone’ sconosciuto: eredi pagano 7 miliardi in tasse di successione
Lo scorso 28 febbraio un’ancora sconosciuto miliardario è passato a miglior vita ma ad accorgersene sembra sia stato solo il Fisco Usa (e gli eredi che hanno pagato la bellezza di 7 miliardi di dollari in “imposte di successione”). Una cifra record che rimanda a un patrimonio tra i primi trenta al mondo. Il problema è che nessuno dei super ricchi statunitensi è morto nel 2022 e che ha fatto sorgere in molti la domanda: possibile che una persona così facoltosa sia vissuta sotto i radar fino alla sua morte?
Gli Stati Uniti da qualche giorno si stanno interrogando sull’identità del miliardario deceduto di cui è rimasta una sola eclatante traccia: il versamento fiscale da record. Non è la trama di un film giallo ma il caso registrato ha fatto parlare di perché è il più alto incasso di questo tipo dal 2005.
Secondo il think tank di Washington Tax Policy Center, posto che le eredità negli Usa sono tassate al 40% con alcune eccezioni, 7 miliardi di dollari in tasse implicano un patrimonio o una donazione di almeno 17,5 miliardi di dollari. Da notare però che il Tax Cuts and Jobs Act del 2017 dell’allora presidente Donald Trump ha raddoppiato l’esenzione dall’imposta sulle successioni portandola a 11,18 milioni di dollari per i single e a 22,36 milioni di dollari per le coppie sposate, probabilmente a causa dell’eccesso di decessi degli anziani durante la pandemia.
Il livello di esenzione è poi indicizzato all’inflazione ed è salito a 11,4 milioni di dollari nel 2019 e a 11,58 milioni di dollari nel 2020. Il che porta il valore potenziale dell’eredità vicino ai 35 miliardi. Nell’anno fiscale in corso (iniziato a ottobre), il governo degli Stati Uniti ha raccolto quasi 8 miliardi di dollari in più di tasse sulla proprietà e sulle donazioni rispetto all’anno precedente.
Una cifra quella di almeno 17 miliardi che secondo i dati di Bloomberg News, chiunque la vanti lo farebbe rientrare di diritto tra le 100 persone più ricche del mondo tra cui figurano al vertice personaggi del calibro di Bernard Arnault, Elon Musk, Jeff Bezos, Bill Gates e Warren Buffett.
Un portavoce del Tesoro ha spiegato al sito Quartz che “non si è trattato di un errore”, e anche un portavoce dell’Internal Revenue Service ha escluso problemi con il sistema di elaborazione. Queste sono le uniche informazioni a disposizione visto che le norme sulla privacy impediscono ai funzionari governativi di rendere noti dettagli su qualsiasi dichiarazione dei redditi.
Sul Paperone scomparso il mistero resta così fittissimo e si esclude, perché morto l’anno precedente, Sheldon Adelson il magnate dei casinò deceduto a gennaio 2021.
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