Enti in dissesto, negato il diritto a centinaia di bambini
In Svizzera bloccati i corsi di Lingua e Cultura italiana, professori da otto mesi senza stipendio: “Scandaloso”
Docenti e personale senza stipendio dallo scorso mese di febbraio 2022 e, nelle prossime ore, i corsi di Lingua e Cultura italiana in buona parte della Svizzera e del Liechtenstein rischiano di sparire, almeno temporaneamente, a causa del dissesto finanziario in cui versano alcuni Enti che promuovo le attività didattiche nei diversi cantoni del Paese elvetico e non solo.
E’ il dramma che stanno vivendo una ventina di professionisti, tra professori e personale che organizza i corsi, nel cantone di San Gallo dove per otto mesi hanno lavorato con centinaia di bambini senza però ricevere alcuna retribuzione. Corsi che sono stati temporaneamente sospesi lo scorso 3 ottobre, nonostante le rassicurazioni fornite più volte in passato, dallo stesso Ente che da tempo promette il regolare pagamento degli stipendi che ad oggi però non è arrivato. Anzi. Nella giornata di oggi, venerdì 7 ottobre, è prevista infatti l’assemblea generale straordinaria dell’Ente Lci di San Gallo (che copre San Gallo, Svizzera Orientale e Liechtenstein) che ha come temi all’ordine del giorno la “chiusura dei corsi di lingua e cultura italiana dipendenti dall’Ente“, già sospesi dal 3 ottobre scorso, e la “liquidazione dell’Ente” stesso.
I corsi LCI di livello primario (dall’ultimo anno di Kindergarten alla V classe) e di livello secondario (dalla VI classe fino alla seconda Sek) sono organizzati in Svizzera dal Consolato Generale d’Italia in collaborazione con gli Enti Gestori, nei Cantoni di Zurigo, Glarona, Sciaffusa, Zugo, Svitto, Lucerna, Uri, Obvaldo e Nidvaldo, San Gallo, Appenzello Interno ed Esterno, Turgovia, Grigioni ed il Principato del Liechtenstein. In altri cantoni al momento non vengono segnalate criticità.
Nell’ultimo anno, Lci San Gallo, a causa di problemi burocratici e di rendicontazioni inviate in ritardo o in modo impreciso a Roma, il pagamento dei contribuiti forniti dal governo italiano (nello specifico dal Ministero degli Affari Esteri) non è ancora avvenuto così come non è stato ancora approvato il progetto relativo al nuovo anno scolastico 2022/2023. Nel solo cantone di San Gallo ballano centinaia di migliaia di euro tra stipendi degli insegnanti, spese delle strutture da sostenere e debiti con le banche. Insomma una pasticcio amministrativo che sta penalizzando sia i docenti che i tanti bambini a cui viene negato il diritto di imparare la lingua italiana all’estero.
Duro lo sfogo degli inseganti: “Siamo stati abbandonati da tutti! In un solo colpo decine di docenti italiani all’estero perderanno, probabilmente, mesi e mesi di stipendio dopo aver onorato con dignità e passione la divulgazione della lingua e cultura italiana nelle scuole svizzere, perderanno il lavoro, e migliaia di bambini di origine italiana perderanno la possibilità di apprendere o migliorare la lingua madre dei loro genitori e dei loro nonni. Terminerà – prosegue la nota – un servizio fornito da decenni all’estero, che da sempre ha avuto le coperture economiche previste dallo Stato italiano, solo per gravi errori divisi tra l‘Ente di San Gallo, l’ufficio scuola di Zurigo presso il consolato italiano che dirige i corsi di italiano in Svizzera, e soprattutto dagli uffici competenti del ministero degli esteri a Roma. Per cavilli e formalità burocratiche – spiegano – da mesi non inviano da Roma i contributi già da tempo stanziati. Ci sono responsabilità gravi che dovranno essere portate alla luce. Sicuramente ci sarà il solito balletto di scaricamento di responsabilità su l‘una… o altra persona. Sta di fatto che a pagarne le conseguenze – concludono – siamo esclusivamente noi docenti e migliaia di alunni che di colpo saranno privati di un servizio previsto dallo stato italiano. Situazione vergognosa e scandalosa! Bisogna fare giustizia e scoprire i responsabili”.
In una lettera ai genitori, gli insegnanti hanno spigato il perché della sospensione dei corsi: “Tra mille difficoltà, noi insegnanti abbiamo fatto nei mesi scorsi il nostro dovere con dignità e passione. Nonostante il progetto per l’anno in corso, 2022/2023 non sia stato ancora approvato, fiduciosi che tutto si sbloccasse nel più breve tempo possibile. Abbiamo fatto partire ad inizio settembre l’anno scolastico. Ora l’Ente di San Gallo ha deciso di sospendere i corsi fino a che non arrivino da Roma i contributi già stanziati e promessi da tempo”.
© Riproduzione riservata




