La voci rimbalzavano da giorni dopo che per due settimane Lorenzo Insigne, l’ex capitano del Napoli che alla scadenza del contratto con gli azzurri era volato in Canada per giocare nel Toronto, aveva smesso di allenarsi con la nuova squadra, che stava trascinando a suon di gol e assist nella Mls, il campionato americano di calcio. 

Nonostante il massimo riserbo della famiglia si è infatti il muro della privacy sulla tragedia che ha colpito il calciatore e i suoi affetti più cari: la moglie Genny Darone, già madre dei suoi due figli, Carmine e Christian, ha perso il bambino che portava in grembo, al sesto mese di gravidanza.

Tutti in questo momento si stanno stringendo attorno al ‘Magnifico’, come veniva chiamato Lorenzo dai tifosi del Napoli, e alla moglie Genny. Dalla Nazionale del ct Roberto Mancini, che per tutelarlo non lo ha inserito nella lista dei convocati per la Nations League, allo stesso club canadese.

Un esempio è arrivato dal portiere del club, Quentin Westberg, che in occasione della partita con Atlanta ha deciso di dedicargli il rigore parato mimando con le mani il numero 24, quello che da sempre indossa sulla maglia Insigne. 

Genny era partita per Toronto assieme a Lorenzo quando era al terzo mese di gravidanza, pubblicando sui suoi profili social la gravidanza, condividendo così la gioia per l’allargamento della famiglia dopo Carmine, nato nel 2013, e Christian, nato nel 2015. Quindi il ‘buio’, il lutto, il dolore che ha colpito gli Insigne e non solo: il più vicino all’ex capitano del Napoli in questi giorni è stato Domenico Criscito, napoletano come lui, e come lui volato a Toronto questa estate per chiudere la carriera. 

L’ex Napoli, che ha chiesto e ottenuto dal Toronto di poter stare vicino alla moglie in questi giorni così duri e delicati, soltanto qualche settimana fa aveva confessato ai microfoni di Dazn di sentire la nostalgia per la sua città e per la squadra: “Mi fa male vedere le partite in tv”, aveva raccontato.

Redazione

Autore