Parla il fedelissimo del Cav.
Intervista a Valentino Valentini: “Berlusconi è uomo di pace, ecco cosa ha detto di Putin”
Se c’è un responsabile degli Esteri in Forza Italia, il ruolo è storicamente quello Valentino Valentini. Poliglotta, esperto di diplomazia, ha seguito Berlusconi come assistente dedicato alle relazioni internazionali, consigliere speciale per le relazioni estere e tutor delle imprese italiane all’estero (specialmente in Russia). Numerose volte inviato a Mosca da Berlusconi, è stato quattro volte parlamentare.
Atlantista ma amico di Putin. Da Pratica di Mare ad oggi, Berlusconi ha fatto sapere sempre di tenere alla pace come condizione necessaria. Anche magari con l’idea, con il sogno di accompagnare il dialogo verso un processo di pace?
Berlusconi da sempre è convinto che per mettere fine a questa insensata tragedia servano dei mediatori. Ma sa anche lui, come sappiamo tutti, che oggi questo processo non può prendere il via perché l’Ucraina intende, con pieno diritto ed il nostro convinto sostegno, riconquistare i territori occupati sui quali la Russia proclama una sovranità sancita dal referendum in punta di fucile. Non dobbiamo illuderci: Berlusconi è un uomo di pace, ha una lunga esperienza politica è amico di Putin come lo è ed è stato di tanti altri leader del mondo, ma innanzitutto sa che l’amicizia non è una categoria della politica e men che meno della politica estera, che consiste in primis nella difesa degli interessi nazionali. E quindi sa distinguere bene i due piani. Inoltre davanti a sé ha due difficoltà direi insormontabili. La prima, le condizioni sul terreno, l’escalation non prepara il dialogo. La seconda, non esiste pace possibile sulla testa degli Ucraini. E quindi evidentemente questa mediazione non può prefigurarsi come una seconda Yalta.
Come la immagina?
Non ne abbiamo discusso nei dettagli ma so che la immagina come il risultato di una conferenza internazionale possibilmente sotto l’egida delle Nazioni Unite che veda coinvolte le principali potenze mondiali Stati Uniti e Cina. L’invio di un contingente internazionale di pace che consolidi il cessate il fuoco e dia la garanzia del fatto che la tregua non sia la scusa per un riarmo ed un riaccendersi delle ostilità. Fughe in avanti o iniziative singole, animate dai più svariati propositi non funzionano. La Turchia, che pure ha proposto di tenere i negoziati, ha già fallito.
Berlusconi ha già dato prova di saper intervenire in passato?
Berlusconi è anzitutto uomo di pace. E ne ha dato prova con il grande successo del vertice di Pratica di Mare, come detto, ma anche ai tempi del conflitto in Georgia, si è speso in prima persona per far cessare le ostilità e riportare i contendenti a ragionare. In questo caso, a differenza di allora, ci troviamo di fronte alla crisi più grave dal secondo dopoguerra nella quale sono state varcate numerose linee rosse.
Il quadro la preoccupa, Valentini. Lei è un buon conoscitore della Russia.
Come dicevo dalla fine della seconda guerra mondiale mai si era arrivati a questo livello di scontro e di atrocità in Europa. Una guerra “cinetica” – l’eufemismo che si usa oggi per definire gli orrori della guerra- accompagnata da una guerra ibrida di propaganda fino alla minaccia nucleare, che pensavamo fosse relegate alla soffitta della storia.
Sulla scelta di campo di Forza Italia, dice Tajani, nessuna ambiguità.
Lo afferma Berlusconi per primo con la sua vita ed i suoi valori. E lo ha proclamato con fervore davanti al Congresso Americano. Il suo progetto politico liberale è occidentale ed atlantista per antonomasia. Berlusconi ha sempre inseguito il sogno americano del benessere diffuso per gli italiani di cui lui stesso è simbolo e fautore ad un tempo. A ciò si unisce un insopprimibile anelito di pace – che è parte integrante del suo essere, della sua storia. Chi lo conosce bene sa quanto siano vividi in lui i ricordi della seconda guerra mondiale. Aver potuto contribuire a mettere fine alla guerra fredda costituisce quindi per lui un legittimo motivo di orgoglio, lo Zenith della sua politica estera e quindi non riesce ad accettare come possano persone intelligenti, che considera amiche, far precipitare il mondo in questa spirale di odio e di violenza insensata che è la guerra.
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