La Convenzione di Londra la ‘salva’ dal processo nel nostro Paese
Investito e ucciso a 15 anni, la militare Usa può evitare il processo in Italia: il precedente del Cermis nel dramma di Giovanni Zanier
Non sarà processata in Italia e ora il sospetto è che per lei la giustizia del suo Paese, gli Stati Uniti, replicherà il noto caso della funivia del Cermis. La militare 20enne di stanza alla base Usaf di Aviano che ha investito e ucciso il 15enne Giovanni Zanier a Porcia, in provincia di Pordenone, molto probabilmente non sarà giudicata dal sistema giudiziario del nostro Paese.
A stabilirlo è la Convenzione di Londra del 1951 sulla giurisdizione dei militari Nato in Europa. Non una novità, come da precedente del Cermis. E anche il procuratore di Pordenone Raffaele Tito conferma che un processo a militari statunitensi in Italia sarebbe una eccezione: “Io non ne ricordo”. “È il ministro della Giustizia italiano che può, a discrezione o su richiesta della base americana, invocare il difetto di giurisdizione e consentire così all’indagato statunitense di essere giudicato nel proprio Paese”, spiega il magistrato.
La giovane militare americana al momento è agli arresti domiciliari nella sua residenza all’interno della base Nato di Aviano. La 20enne, che si è subito fermata dopo aver travolto e ucciso Giovanni, è accusata di omicidio stradale.
Stando a quanto ricostruito l’incidente è avvenuto intorno alle 2:30 di notte di sabato 20 agosto. Giovanni era assieme a due amici, nei pressi di una rotatoria. Il gruppetto aveva trascorso la serata in un locale distante poche centinaia di metri: all’improvviso una Volkswagen Polo sbuca dalla strada, salta la rotatoria e carambola addosso ai tre, colpendo Giovanni e scaraventandolo a una distanza di circa 15-20 metri. Quando i soccorsi sono arrivati sul posto, era ancora vivo: è poi deceduto nel tragitto verso il Pronto soccorso dell’ospedale di Pordenone.
Le indagini dei carabinieri puntano a stabilire se la 20enne stesse guidando in stato di ebbrezza, tra alcuni giorni è atteso l’esito degli esami tossicologici: stando ad alcune indiscrezioni, un testimone avrebbe riferito che l’auto guidata dalla giovane militare procedeva a zig-zag prima dell’incidente, ma si tratta di una ricostruzione tutta da verificare.
Nel trattare la vicenda, Repubblica ricorda altre situazioni simili e altrettanto controverse: a partire ovviamente dalla strage del Cermis, la funivia nella Val di Fiemme colpita nel 1998 da un caccia americano partito da Aviano volando a una quota inferiore a quanto concesso e in violazione dei regolamenti, tranciando il cavo e uccidendo 20 persone.
In base alla Convenzione di Londra pilota e navigatore vennero giudicati negli Stati Uniti, venendo assolti dall’accusa di omicidio e condannati solo per intralcio alla giustizia per aver distrutto il nastro video registrato durante il volo.
Più recentemente, nel 2002, un aviere americano di stanza ad Aviano fu accusato con tre albanesi di violenza sessuale su una 14enne. Il ministro della Giustizia firmò la rinuncia al processo in Italia, salvo poi, a fronte delle proteste del legale della ragazza, fare marcia indietro.
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