Legge di bilancio
La finanziaria prende forma: 4.5 miliardi da banche e assicurazioni. Venerdì il nuovo CdM per definire i dettagli
La prima vera manovra finanziaria del Governo di Giorgia Meloni prende forma. Dopo due anni volti a contenere il debito pubblico e a riportare la “macchina” della spesa pubblica sui binari della parsimonia, l’Esecutivo di destra si appresta a varare la prima legge Finanziaria che, diciamolo subito, non desta molte sorprese. Nella giornata di martedì 14 ottobre, infatti, il Consiglio dei ministri ha approvato il “Documento programmatico di Bilancio”. Domani, poi, il documento sarà trasmesso al Parlamento e inizierà l’iter di approvazione che, ricordiamolo, dovrà avvenire entro la fine dell’anno.
I numeri
È una manovra da 18 miliardi di euro, una delle più “piccole” mai varata dal Governo del nostro Paese negli ultimi dieci anni. Ci sarà il taglio dell’aliquota Irpef dal 35 al 33 per cento per tutti coloro che guadagnano più di 28mila euro lordi l’anno e fino a 50mila euro. Anche se durante l’iter di approvazione la soglia potrebbe essere alzata sempre che, come spiegano dall’Esecutivo, i saldi restino uguali. In parole povere, ogni euro di spesa in più dovrà trovare una sua copertura che non sia nel debito pubblico. Proprio il debito pubblico sembra essere il centro del provvedimento. Già quest’anno, il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, stima un rapporto deficit/pil intorno al 3 per cento. Il prossimo anno, secondo le previsioni, dovrebbe scendere al 2,8 per cento. Questi valori fanno ben sperare Roma per l’uscita del nostro Paese dalla procedura di infrazione per deficit eccessivo. Insomma, l’Italia ha fatto i compiti a casa ed è stata anche brava. Due miliardi di euro, poi, dovrebbero essere stanziati per aiutare il potere di acquisto dei lavoratori e altri 3,5 miliardi sarebbero destinati in aiuti vari per le famiglie. Tra i provvedimenti, si sta studiando un sistema per eliminare la prima casa, o una parte del suo valore, dall’Isee cioè il documento che permette agli italiani di accedere alle prestazioni sociali agevolate. Come spiega il Governo in un comunicato, poi, arrivano nuove risorse anche per la finanziaria: “Ai rifinanziamenti previsti l’anno scorso dalla legge di bilancio, pari a oltre 5 miliardi per il 2026, a 5,7 miliardi per il 2027 e a quasi 7 miliardi per il 2028, si aggiungono 2,4 miliardi di euro per il 2026 e 2,65 miliardi per il biennio successivo”.
Imprese
Per il sistema imprenditoriale italiano, fa sapere Palazzo Chigi “Nell’ambito degli interventi finalizzati al sostegno delle imprese e, più in generale, dell’innovazione si favoriranno gli investimenti in beni materiali attraverso la maggiorazione del costo di acquisizione valido ai fini del loro ammortamento, per un valore complessivo di 4 miliardi di euro. Saranno presenti nel triennio il credito d’imposta per le imprese ubicate nelle zone economiche speciali (Zes) e, nella misura di 100 milioni di euro nel triennio 2026-2028, per le zone logistiche semplificate (Zls). È prorogata al 31 dicembre 2026 la sterilizzazione della plastic e sugar tax. Si rifinanzia anche la misura agevolativa Nuova Sabatini”.
Pensioni e rottamazione
Il ministro Giorgetti sta studiando anche un provvedimento per evitare l’adeguamento automatico delle pensioni previsto per il 2027. Secondo la previsione della Fornero, infatti, con l’aumento della speranza di vita tra due anni gli italiani dovrebbero andare in pensione tre mesi più tardi. L’obiettivo non è congelare del tutto l’adeguamento ma renderlo selettivo. Non sarebbe valido per coloro che compiono 64 anni di età proprio nel 2027. Ci sono altre soluzioni allo studio: bisognerà aspettare cosa accade in Parlamento. Sembra assodato il via libera ad una nuova rottamazione che sarà però più selettivo: il Governo metterà dei paletti nei riguardi di coloro che non hanno mai presentato dichiarazioni dei redditi o per coloro che hanno già aderito a passate rottamazioni senza portarle a buon fine.
Banche
Fa molto discutere il nodo legato al “contributo da parte degli intermediari finanziari”. Nonostante l’opposizione di Forza Italia, ci sarà un intervento sulle banche. Secondo alcune indiscrezioni, si tratterebbe di un contributo di 4,5 miliardi di euro la cui modalità di attuazione ancora non è chiara. Anche perché non si capisce se questa cifra sarà sborsata dalle banche solo nel 2026 o sarà spalmate nel triennio. Ciò significherebbe un contributo aggiuntivo di 1,5 miliardi di euro l’anno. Fondi saranno destinati alla Difesa: l’ipotesi è di circa 3 miliardi aggiuntivi. Insomma: una manovra prudente che lascia poco spazio alla crescita.
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