«L’accordo raggiunto, con un iter complesso ma abbastanza delineato, smentisce quanti, da subito dopo la strage fino a ieri, hanno sostenuto che nulla poteva essere fatto contro le stratosferiche, miliardarie penali che lo Stato sarebbe stato costretto a pagare ai miracolati concessionari. Con qualche ragione, i 5Stelle rivendicano il ruolo di protagonisti della battaglia, ma l’esito della vicenda può attribuirselo anche il partito di Zingaretti». Questo scrive la direttrice del Manifesto Norma Rangeri e si tratta del secondo editoriale in due giorni a strenua difesa del governo in carica. Sono parole che fanno pendant con il famoso appello degli intellettuali secondo i quali l’attuale esecutivo non avrebbe alternativa e bisogna tenerselo stretto. Insomma abbiamo una sorta di “governo dei soviet” mentre “Giuseppi” sarebbe il Lenin del terzo millennio.

I migranti continuano a morire in mare senza che qualcuno li soccorra in modo decente. Il ministro dell’Interno preannuncia che in autunno la crisi economica causata dal Covid provocherà tumulti di piazza e che il governo è pronto ad affrontare il tutto come un problema di ordine pubblico. Del resto le procure in conferenza stampa si vantano già adesso di procedere ad arresti per associazione sovversiva “nell’ambito di una strategia di tipo preventivo” anche se poi almeno a Bologna hanno dovuto fare i conti con un Riesame pronto a ricordare che la Cassazione per quel reato aveva fissato paletti ben precisi che nessuna emergenza può consentire di ignorare. Ma di questo sul manifesto non si trova una riga. Invece si scrive tutti i giorni che “se no arriva Salvini”. Il lavoro di Salvini lo sta facendo egregiamente (si fa per dire) il governo attuale. Al punto che gli interventi dell’ex ministro leghista che sollecita la chiusura dì qualsiasi comitato antagonista ormai sfioriscono al confronto. Del ministro della Giustizia che con gli ispettori tenta di reprimere i giudici che scarcerano qualche mafioso per ragioni di Covid non si parla.

Le cariche di polizia e carabinieri contro i lavoratori del logistico in sciopero per i licenziamenti sono confinate in poche righe. Il manifesto garantista è da tempo un lontano ricordo. Del resto aveva anche celebrato come “eroe” il procuratore Borrelli. Adesso fa a gara con il Manette Daily a chi supporta meglio l’esecutivo. Ma almeno il giornale di Travaglio ha beneficiato di un prestito bancario garantito dallo Stato. Il manifesto invece lo fa perché ha deciso che questa è la sua missione…  Aridatece Rossana Rossanda!