I consigli dell'esperto
L’aiuto della Ketamina contro la depressione: ma occhio agli effetti collaterali
Un recente studio dimostra che la ketamina, un farmaco anestetico spesso usato con fini ricreazionali, potrebbe aiutare chi soffre di depressione resistente ai farmaci.
La depressione è un disturbo mentale caratterizzato da una persistente sensazione di tristezza, perdita di interesse o piacere, e una diminuzione generale dell’energia. Può influenzare la capacità di una persona di svolgere le attività quotidiane e può portare a una serie di problemi emotivi e fisici. In Italia, circa 3 milioni e mezzo di persone soffrono di depressione, ma la diagnosi corretta avviene in meno del 50% dei casi, rendendolo un problema medico fortemente sottostimato. La depressione è una malattia complessa influenzata da moltissimi fattori, non solo genetici o biologici, ma anche ambientali, psicologici e sociali. Oggi non esiste un trattamento risolutivo ed universale per la depressione, ma esistono numerose strategie farmacologiche e non che possono migliorare la qualità della vita dei soggetti depressi. Dal punto di vista farmacologico, esistono diverse classi di farmaci che possono ristabilire o rimpiazzare i livelli delle sostanze chimiche di cui i soggetti depressi sono carenti. In alcuni casi, però, i soggetti non rispondono alla terapia farmacologica oppure rispondono solo in maniera parziale; in questo caso si parla di depressione resistente ai farmaci. Per questa tipologia di pazienti, si stanno sperimentando diverse strategie terapeutiche, una di queste prevede l’uso di ketamina.
La ketamina è un anestetico che agisce su diversi recettori nel cervello. Assunto a dosaggi inferiori a quelli necessari per l’anestesia, agisce sul SNC (sistema nervoso centrale) come un potente psichedelico producendo una sensazione di dissociazione tra mente e corpo. Alcune ricerche hanno evidenziato che la ketamina può avere effetti antidepressivi rapidi e potenti, in persone che non hanno risposto positivamente ad altri trattamenti antidepressivi. Nelle scorse settimane, un team australiano ha pubblicato i dati di una ricerca in cui veniva confrontata l’efficacia della ketamina iniettata sotto la pelle rispetto all’assunzione di un altro farmaco nel trattamento delle persone con depressione resistente ai farmaci.
Lo studio clinico ha coinvolto 184 partecipanti, che sono stati divisi in diversi gruppi: alcuni ricevevano ketamina, altri il farmaco midazolam, due volte a settimana per quattro settimane. Dopo quattro settimane, si è osservata una grande differenza tra i soggetti trattati con ketamina (19,6% in remissione) rispetto a quelli trattati con il midazolam (soltanto il 2%).
Va però segnalato che 4 settimane dopo la sperimentazione il gruppo di pazienti trattato con la ketamina mostrava un miglioramento dei sintomi simile a quello del gruppo di controllo suggerendo che per poter apprezzare gli effetti della ketamina probabilmente è necessario un periodo di trattamento maggiore. Nonostante i risultati promettenti, è essenziale sottolineare che la ketamina non è adatta per tutti i pazienti con depressione resistente ai farmaci, e la sicurezza e l’efficacia a lungo termine del suo utilizzo devono essere ulteriormente studiate. Inoltre, ci possono essere alcuni effetti collaterali e rischi associati all’uso della ketamina, come allucinazioni e dipendenza, quindi il trattamento deve essere attentamente monitorato e somministrato solo sotto la supervisione di professionisti esperti.
© Riproduzione riservata




