Focus sull'ambiente, durante la tre giorni di formazione politica
L’ambiente al centro: le sfide dell’Ue. I giovani di Meritare l’Europa: “L’Ue sia leader nella lotta al cambiamento climatico”
La lotta al cambiamento climatico e la transizione energetica sono fra le più grandi sfide che abbiamo di fronte: ci riguardano profondamente, perché il dovere della classe dirigente attuale è quello di lasciare alle generazioni successive alla nostra un mondo più sostenibile. Di questo, e molto altro, ha parlato l’europarlamentare di Renew Europe durante la Scuola di Formazione “Meritare l’Europa”.
La lotta al cambiamento climatico, la transizione energetica sono fra le più grandi sfide che abbiamo di fronte. E riguardano tutti. Noi, che sentiamo il dovere di lasciare alle generazioni successive alle nostre un mondo migliore; e i giovani, che di quel mondo saranno protagonisti. Ne ho parlato nell’ultimo giorno di Meritare l’Europa con 500 ragazze e ragazzi. A partire dagli impegni che l’Europa sta assumendo, ho ascoltato le idee dei giovani delle scuole, in modo interattivo, facendoli votare e partecipare alla discussione attraverso un’APP di democrazia partecipativa.
Come sempre, è stato straordinario vedere quanta passione e quanta preparazione c’è a Meritare l’Europa, la scuola politica con Matteo Renzi di Italia Viva e Renew Europe. Per rompere il ghiaccio sono partito con una provocazione, chiedendo ai ragazzi se, secondo loro, il cambiamento climatico esista o no. Per le nuove generazioni (e spero anche per la mia) non vi sono dubbi che le emissioni di gas a effetto serra causate dall’uomo hanno un impatto incontrovertibile sul riscaldamento globale. La scienza, in questo senso, è unanime.
La domanda da un milione di dollari è invece quella successiva: interrogati tramite una scala numerica da 1 a 5 sulla loro posizione tra massima tutela dell’ambiente e una massima crescita economica, i giovani riformisti si sono attestati esattamente a metà (2,5). Dietro a questa risposta si cela una grande sfida per l’Unione europea, quella di fare del Green Deal non una strategia di decrescita (in)felice, ma un piano di sviluppo industriale sostenibile, che possa coniugare l’attenzione al nostro Pianeta con il supporto agli investimenti green.
Cosa fa, quindi, l’Europa in questo campo? Nel 2021 abbiamo votato una legge senza precedenti per ambizioni e complessità, la Legge europea sul Clima che fissa 2 importanti obiettivi di riduzione delle emissioni. Il primo è quello al 2050: raggiungere la neutralità climatica, vale a dire la riduzione totale – o quantomeno compensata – di emissioni di gas a effetto serra. I ragazzi si sono confermati molto preparati a riguardo, votando correttamente circa l’obiettivo intermedio di riduzione delle emissioni al 2030, vale a dire il 55% rispetto al 1990. È chiaro che una riduzione di questa portata non si raggiunge di punto in bianco o con qualche annuncio su Twitter. Servono invece leggi che favoriscano lo sviluppo di tecnologie verdi, fondi per consentire la transizione, norme che fissino tetti di inquinamento. Per questo l’Europa si è dotata del pacchetto Fit for 55.
Sull’ambizione degli obiettivi al 2030 e al 2050 i partecipanti di Meritare l’Europa hanno mostrato qualche divisione in più: sono tanti a pensare che siano obiettivi realizzabili e che dovremmo fare ancora di più. Mentre per una nutrita minoranza stiamo già facendo troppo. L’UE è una delle uniche aree del mondo ad aver ridotto le proprie emissioni negli ultimi 20 anni. Oggi siamo responsabili di circa il 9-10% delle emissioni globali, mentre la Cina vale il 30%, 15% gli USA, 7% l’India, 5% la Russia. È chiaro quindi che da soli non potremo sconfiggere il cambiamento climatico. E molti altri paesi nel mondo non sembrano essere disposti a intraprendere il nostro stesso cammino, perlomeno non alla stessa velocità. Nonostante questi dati, la grande maggioranza dei giovani di Italia Viva pensa che l’Europa, storicamente tra i principali inquinatori, debba dare l’esempio e diventare dunque il leader globale della lotta al cambiamento climatico.
Esco da questa tre giorni di scuola politica più motivato e ispirato che mai. Ne esco anche con una responsabilità importante, quella di essere megafono delle giovani voci ascoltate. Per questo, mi batterò – come ho sempre fatto in questi anni – per mettere l’ambiente al centro del Parlamento europeo. Lo farò, come chiesto dai giovani di Meritare l’Europa, con un approccio pragmatico e non ideologico, lottando per un’Europa leader degli investimenti sostenibili e delle tecnologie verdi, coniugando transizione energetica e sviluppo economico.
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