Il Senato accademico (Sa) dell’Università di Padova ha approvato tre mozioni, successivamente al 7 ottobre, cioè all’eccidio di oltre 1200 civili e al rapimento di circa 250 ostaggi. Il 7 novembre 2023, in una “Mozione per la pace”, «condanna fermamente le atrocità commesse da… Hamas, …esprime sconcerto e preoccupazione per il drammatico evolversi della situazione nella striscia di Gaza dove l’intervento dell’esercito israeliano, colpendo anche obiettivi non militari, sta imponendo alla popolazione palestinese perdite umane e disagi inaccettabili» e «si esprime a favore della risoluzione pacifica del conflitto». Prescindendo dall’aggressione subita da Israele su sette fronti di guerra e dal suo diritto all’autodifesa, nonché dalle responsabilità di Hamas che usa i gazawi come scudi umani, il Sa si presenta quasi equidistante tra i due contendenti, 30 giorni dopo il 7 ottobre, ma si preoccupa dell’intervento “inaccettabile” dell’IDF.

Il 14 maggio 2024, a fronte dell’insistenza di alcuni suoi componenti che vorrebbero un atto di condanna di Israele, la maggioranza del Senato accademico e la rettrice Mapelli si oppongono alla denuncia degli accordi con le Università israeliane, ma fanno passare alcuni elementi di narrazione filo-palestinese. Nella “Mozione sul conflitto nella Striscia di Gaza”, l’azione terroristica di Hamas del 7 ottobre diventa l’”esacerbazione” del conflitto in corso e la liberazione degli ostaggi è posposta alla richiesta di un immediato cessate il fuoco. Tutta l’attenzione viene rivolta alle «gravissime emergenze umanitarie e a[lle] numerosissime vittime tra la popolazione civile palestinese, tra cui migliaia di bambini… drammatiche notizie provenienti quotidianamente dalla Striscia di Gaza», e all’«ulteriore drammatico evolversi del conflitto condotto con ingiustificabile accanimento dall’esercito israeliano ai danni della popolazione civile palestinese, alla quale vanno sentimenti di vicinanza e solidarietà». Accettando per buona la propaganda di Hamas sul numero e sul tipo di vittime (tra cui migliaia di bambini) e dimenticando il continuo lancio di razzi verso centri abitati israeliani, dalla Galilea al Negev, emergono gli stereotipi del palestinese vittima e dell’israeliano carnefice.

Il 1° luglio 2025, regista la rettrice Mapelli, il Senato accademico dispiega pienamente la narrazione filopalestinese e anti-israeliana omettendo ogni riferimento alle vittime israeliane (dagli ostaggi ancora detenuti, ai morti e ai feriti delle centinaia di missili balistici lanciati dall’Iran). Inizialmente il Sa constata il «proliferare delle violazioni sistemiche (sic) dei diritti umani fondamentali del popolo palestinese» e l’«esacerbarsi dell’azione militare della Stato di Israele a Gaza» e poi «condanna … tutte le ripetute violazioni del diritto internazionale e dei diritti umani compiute dalla Stato di Israele, certificate dall’ONU, dalla Corte Penale Internazionale e dall’Unione Europea». Ma le violazioni si “certificano”? E ammesso che si certifichino, sono state certificate?

Quando mai è stato condannato Israele nelle sedi opportune? Essendo le violazioni del diritto internazionale e dei diritti umani a carico di Israele ad oggi inesistenti, fino a quando ascolteremo le falsità divulgate dal Sa dell’Università di Padova? In base a tale, infondata, premessa, il Senato accademico si impegna poi a «farsi promotore … del riconoscimento dello Stato Palestinese … [e] a non intraprendere nuovi accordi istituzionali, né a rinnovare gli accordi in essere, con le istituzioni e gli enti israeliani che contribuiscono al perpetrarsi delle gravissime violazioni del diritto internazionale e al mantenimento dell’occupazione illegale del Territorio Palestinese».

Adesso l’istituzione universitaria si sente autorizzata a negare la sottoscrizione di nuovi accordi per evidenti complicità con le violazioni del diritto internazionale e con il mantenimento dell’occupazione illegale. Nella chiusa della mozione, il Sa raggiunge quindi il suo “Nadir anti-israeliano” tratteggiando un Israele imperialista e colonizzatore: ma qualcuno di loro ha letto i documenti del trattato di Sanremo (1920), del Mandato della Lega delle Nazioni (1922) fino a quelli degli Accordi di Oslo (1993)? Accettando la propaganda di Hamas, affiancando chi vuole semplicemente la distruzione di Israele, praticando il doppio standard (che condanna i presunti bombardamenti indiscriminati condotti dallo Stato ebraico, ma cancella quelli subiti per venti anni da Israele), discriminando Israele e ignorandone il diritto all’auto-difesa e all’esistenza, il Sa non rende un buon servizio alla verità, alla libertà e alla storia dell’Università di Padova, spesso memorabile.

Pompeo Volpe

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