Vivere in pace...
Le contraddizioni italiane: ci piace Putin, al Pride mettiamo Netanyahu a testa in giù e chiudiamo gli occhi sull’Iran sanguinario
Mi sforzo di prendere il buono di tutte le nostre paradossali contraddizioni. Ci piace vivere in libertà, guai a chi tocca la parola democrazia quando la sbandieriamo per farci gli affari nostri, ma ci piace Putin che è un autocrate, un dittatore spietato.
Piangiamo per i bambini di Gaza ma non versiamo una lacrima per quelli ucraini. Facciamo i gay pride e mettiamo Netanyahu a testa in giù anche se in Israele da sempre si fanno i più gioiosi e festanti gay pride, mentre nei paesi che vogliono la fine di Israele i gay vengono messi a testa in giù, ma non per finta, sul serio.
Chiudiamo gli occhi perfino di fronte al più sanguinario e oscurantista dei regimi, quello iraniano che prepara l’atomica per usarla con l’obiettivo dichiarato esplicito di distruggere Israele. Ma perché viviamo queste clamorose contraddizioni? Perché abbiamo in fondo l’aspirazione ingenua di vivere in pace, di non avere rotture di scatole, di cancellare i conflitti del mondo semplicemente non nominandoli, rimuovendoli.
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