Fino al prossimo 10 gennaio, nel Museo di Capodimonte, si potrà visitare la mostra Luca Giordano dalla Natura alla Pittura. Dedicata a Ferdinando Bologna, l’esposizione esalta l’apparato scenografico della vasta opera del pittore napoletano, portando per mano il visitatore tra ritmi dorati e visionari, eppure in qualche modo realistici. «Una mostra complessa – spiega Sylvain Bellenger, direttore di Museo e Real Bosco di Capodimonte – e di livello superiore a quella allestita nel Petit Palais di Parigi e terminata a febbraio scorso. Un’esposizione che invita il visitatore a cercare in città, tra le strade di Napoli, i luoghi dove Giordano ha dipinto».

A sostenere il progetto dell’esposizione napoletana è stato il direttore parigino Cristophe Leribault, mentre a curare la mostra sono stati Stefano Causa e Patrizia Piscitello che hanno costruito un itinerario di oltre 90 opere, molte delle quali provenienti da musei e istituzioni esteri tra i quali il Louvre, il Prado e il complesso dei Gerolamini. L’atmosfera che si respira negli ambienti dà la sensazione di una casa privata, con carte a parete che simulano sete dai colori tenui. Nell’ultima sala, invece, si ritrovano i cieli dipinti di San Gregorio Armeno e altre immagini raccolte e poi dilatate fino a diventare effetti visionari con una coinvolgente musica di sottofondo.