Giustizia
Le proteste in carcere e le scarcerazioni di boss, un altro punto di vista
Carissima On. Bergamini, anzitutto rinnovo il mio ringraziamento per aver dato spazio all’articolo sul Carcere Europeo. Anche il solo inserimento nel sito de Il Riformista è stato utilissimo, in quanto ha funzionato come cassa di risonanza rivolta ad un pubblico di spiccata sensibilità giuridica, oggi ancor di più interlocutore necessario rispetto al passato.
L’agenzia non governativa che si avvarrà dell’articolo, previa traduzione che sta eseguendo in lingua inglese, è l’Agenfor, con sede a Lugano; la stessa indicherà chiaramente la Sua testata.
La terrò informata al riguardo.
Ciò detto, La pregherei di propiziare anche la pubblicazione dell’articolo che allego; esso è particolarmente “atteso” da tanti operatori penitenziari che non hanno diritto di tribuna.
Anche il solo inserimento nel sito web sarebbe davvero gradito.
Giuro che, ove mi sarà consentito in futuro di proporre altri scritti, sarò davvero breve, una sola pagina, ma il tema delle proteste e delle scarcerazioni è così rilevante che davvero non sono riuscito a fare di meglio nel riassumere il tutto. Però se Lei vorrà amputare lo scritto nelle parti che ritiene ridondanti o superflue, non avrà che farlo, confidando nella Sua competenza ed in quella del direttore Sansonetti.
Un ultima cosa, il Sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, anche lui visionario, riformista e intraprendente, come lo stesso Guido che ci legge, mi affiderà un incarico di consulenza, senza la previsione di compensi, perché possa curare con particolare cura la progettualità del Carcere Europeo, al fine di tessere l’ordito, già in parte da me formato, di relazioni in ambito UE con gli enti governativi e del privato sociale, nonché con quelli sovranazionali di rilevanza pubblica, affinché si concretizzi una prima complessiva ed iniziale proposta che sarà portata all’attenzione della Commissione Europea e di altri organismi. Tenga presente che negli ultimi anni ho molto operato in questi ambiti, acquisendo e utilizzando importanti risorse per progetti finalizzati al contrasto al Radicalismo Religioso Violento e per la implementazione di capacità tecnologiche in ambito investigativo. Risorse, ovviamente, transitate direttamente dalla Commissione Europea ai capitoli di entrata del Ministero della Giustizia. Ciò mi ha consentito di conoscere persone ed enti che oggi, pur trovandomi in quiescenza, sapranno aiutarci.
Al riguardo, sarei felice di poter contare, sul piano della comunicazione, anche della Sua testata e delle Sue competenze, tantoppiù ove ce ne fosse bisogno nel corso delle tappe che dovranno pur prevedersi a Bruxelles e nelle altre città europee che verranno coinvolte.
Potrà trattarsi di viaggi, per i quali nessun onere sarà a Suo carico e previamente concordati, che impegneranno per max uno o due giorni, faticosi ma importanti, perché il rapporto diretto e personale con i responsabili di agenzie, governative e non, nonché l’impatto con le sensibilità giuridiche degli altri ordinamenti, consentiranno di regolare gli strumenti di puntamento per l’ambizioso progetto che, personalmente, vivo come una sorta di riscatto, di rivincita, di quell’umanesimo giuridico di cui un tempo il nostro Paese si vantava, a prescindere dalla ricaduto positiva che avrebbe per la realtà di Gorizia, pure meritevole di un indennizzo morale e di sviluppo economico, avendo pagato il prezzo di una mutilazione territoriale e di sangue che, grazie ad un’azione politica di riappacificazione, ci consente oggi di lanciare l’ambiziosa proposta.
Mi perdoni se nello scritto vi sarà qualche errore, ma l’ora tarda potrebbe giustificarmi.
Con sentimenti di amicizia
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