E’ l’unico aspetto positivo della pandemia: unire i popoli. E ad unirli è soprattutto la sanità che funziona e che non si ferma. Questa mattina 250 chirurghi filippini si sono collegati con le sale operatorie del Pascale. Per gli asiatici è stato un evento nazionale: è la prima volta, infatti, che hanno assistito a un intervento chirurgico in streaming. Dalle sale operatorie dell’Istituto dei tumori di Napoli, Paolo Delrio ha operato, con la specifica tecnica mininvasiva Tamis, un paziente affetto da tumore al colon. A seguire i chirurghi napoletani, attraverso dei monitor nell’altro capo del mondo, ognuno nelle proprie sedi ospedaliere e universitarie, oltre ai filippini, c’erano anche oncologi di Singapore, Malesia e Indonesia. Prima dell’intervento, Delrio e la sua equipe della Struttura complessa di chirurgia oncologica addominale, ha spiegato i vari passaggi dell’operazione e risposto alle domande dei partecipanti. Tra dieci giorni Delrio presenterà i risultati dell’intervento, sempre in collegamento streaming. Il chirurgo napoletano ha, inoltre, ricevuto l’invito a coordinare la scuola di Philippine Society of General Surgeons.

La sanità 5.0 aveva aperto le porte al mondo asiatico lo scorso 7 ottobre con un intervento di robotica: Sisto Perdonà aveva eseguito due biopsie prostatiche con la tecnica fusion, procedura oramai consolidata presso l’Istituto dei tumori di Napoli, semisconosciuta agli asiatici. A febbraio, intanto, inizieranno, con il sud Est Asiatico e la Russi, sempre via streaming i corsi maxillo facciale.

Era l’idea alla base di AMORE, l’Alleanza mediterranea oncologica in rete, creata 3 anni fa dal Pascale – dice il direttore generale dell’Ircss partenopeo, Attilio Bianchi, l’idea cioè di unire le competenze e le conoscenze in ogni angolo del pianeta, per combattere insieme la guerra del cancro. Il Covid invece di fermarci ha ulteriormente incrementato questa opportunità, e ringrazio i colleghi dei paesi asiatici per aver voluto condividere questo altissimo momento di formazione e di crescita comune“.

Luigi Ragno

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