Una enorme scritta disegnata in giallo e blu sulla sabbia con le parole “Grazie” e “Casa” e il profilo del presidente americano per ringraziarlo sia per la pace a Gaza che, soprattutto, per la liberazione degli ostaggi (20 vivi) dopo oltre due anni. E’ l’omaggio degli israeliani presente sulla spiaggia di Tel Aviv e ammirato dall’alto da Donald Trump a bordo dell’Air Force One prima di atterrare all’aeroporto Ben Guiron dove è stato accolto dal primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu, dalla moglie Sara. Presenti anche l’inviato speciale Steve Witkoff, il consigliere e genero del presidente Jared Kushner e la figlia Ivanka.

Trump parlerà in mattinata alla Knesset, il parlamento israeliano, poi partirà, intorno alle 13 ora locale (12 italiane), verso l’Egitto per partecipare al Summit di pace di Sharm el Sheikh e presenziare alla cerimonia della firma dell’accordo di pace volto a porre fine alla grave situazione che attualmente caratterizza Gaza.

Trump: “Forse mio successo diplomatico più grande”

In una intervista telefonica rilasciata mentre era in volo verso Tel Aviv al canale israeliano Channel 12, Trump ha dichiarato che l’accordo di pace raggiunto a Gaza dopo due anni guerra, con la relativa liberazione degli ostaggi detenuti da Hamas, potrebbe rappresentare il suo più grande successo diplomatico come presidente finora. “Questa potrebbe essere la cosa più grande in cui sia mai stato coinvolto”, ha spiegato Trump mentre si trovava a bordo dell’Air Force One. Trump ha affermato nella conversazione di credere che senza l’attacco da lui ordinato contro gli impianti nucleari iraniani, non sarebbe stato in grado di raggiungere un accordo a Gaza. “Gli iraniani erano a poche settimane dall’arma nucleare, e questo era come una nuvola nera su tutto”.

Trump: “Decisivo attacco impianti nucleari iraniani”

Il tycoon ha affermato che l’attacco agli impianti nucleari iraniani ha permesso ai paesi arabi e musulmani di sentirsi più liberi di unirsi per raggiungere un accordo a Gaza e ha anche reso Hamas più propensa a scendere a compromessi dopo l’indebolimento dei suoi alleati iraniani. Trump ha espresso entusiasmo per la conferenza internazionale che si terrà più tardi a Sharm el-Sheikh a sostegno del suo piano di pace. Ha elencato i paesi che dovrebbero partecipare e ha affermato che simboleggia l’unità del mondo attorno al suo piano.

Redazione

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