La chiesa napoletana a lutto. È morto padre Vincenzo Sibilio, ex parroco della Chiesa del Gesù Nuovo. Personaggio conosciuto, apprezzato, amato da diverse generazioni di fedeli. Sibilio aveva 76 anni. Era stato guida spirituale di diverse generazioni. La morte era stata comunicata dalla stessa parrocchia, i funerali del parroco oggi alla chiesa del Gesù Nuovo.

Sibilio apparteneva all’ordine dei gesuiti. Viene ricordato in queste ore come una guida spirituale presente e paziente, un educatore saggio e amorevole. In ricordo del padre le parole di Antonio Spadaro, direttore della rivista La Civiltà Cattolica: “Dedico il Premio Naxos ricevuto oggi alla memoria di p. Vincenzo Sibilio, gesuita, che oggi ha lasciato questa terra. Uomo sempre coinvolto in prima linea, paterno, di grande impegno di fede, sociale e culturale. Un uomo vero. Che arrivava sempre prima. E che mi aveva capito”.

Numerosi i messaggi di cordoglio di chi aveva conosciuto e incontrato il parroco. “Indimenticabile Padre Sibilio sempre affettuoso con tutti! Il suo sorriso era contagioso! Ti ricorderemo sempre con riconoscenza!”, si legge in messaggio. “Mi mancheranno i tuoi incoraggiamenti, le nostre chiacchierate tra i viali e al telefono … Hai guidato noi tutti con fermezza e amore, come un buon padre fa con i suoi figli! Ti porteremo sempre con noi con la consapevolezza che continuerai a guidarci”, scrive un altro fedele a ricordare il ruolo di guida del padre. “Meraviglioso rettore, guida sapiente, uomo generoso dotato di un’intelligenza straordinaria e di un umor unico. È stato un padre amorevole. Una grande perdita e un grande dolore”.

A pubblicare un accorato messaggio di cordoglio anche l’Istituto Gonzaga di Palermo, campus educativo, culturale, sportivo e sociale dei Gesuiti. “Potremmo ricordarlo in tanti modi, con tante parole, tante immagini, tanti aneddoti, tante testimonianze di persone che lo hanno incontrato e che da lui si sono sentite accolte e accompagnate – si legge sulla pagina Facebook dell’Istituto di cui fu rettore Sibilio dal 2000 al 2009 – Scegliamo di ricordarlo con le sue parole”.

“Credo che qualunque creatura umana, qualsiasi età abbia,
sia persona.
Credo che ogni persona,
di qualsiasi colore e lingua,
sia maschera-sacramento
di Dio Amore e, perciò, Unico e Trinità.
Credo di dovermi avvicinare ad ogni persona
con rispetto e stupore
e amarla di amore carnale.
Credo che, finché non sento la mia carne
vibrare di dolore e di gioia,
finché non sento i dolori del parto
e non accetto che l’altro
si stacchi da me,
io non solo non sono educatore
ma non sarò mai padre
e non sarò mai uomo.
Credo che devo avvicinarmi alla persona
e aiutarla a riconoscersi,
a saper dire il suo nome,
a saper contemplare il mondo
con occhi stupiti e riconoscenti,
a saper usare mani e cuore
per restituire ad ogni uomo e al mondo
il volto originario
nella giustizia e nella pace.
Credo di dover dire la verità delle cose
anche quando ciò dovesse costarmi
o costare a quelli della mia parte.
Credo che, ad ogni costo,
devo essere dalla parte dei più piccoli
e di dover fare parzialità
come Lui mi ha insegnato”.

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Giornalista. Ha studiato Scienze della Comunicazione. Specializzazione in editoria. Scrive principalmente di cronaca, spettacoli e sport occasionalmente. Appassionato di televisione e teatro.