Il futuro
Milano, il 44% dei giovani non riesce a risparmiare nemmeno il 5% dello stipendio. I laureati (fortunati) da 1500€ al mese
Milano vive un paradosso che non può più essere ignorato. La città che guida l’Italia negli stipendi medi – circa 35.700 euro annui contro i 30.800 nazionali – è anche quella dove il lavoro povero colpisce duramente le nuove generazioni. Giovani laureati che guadagnano 1.500 euro al mese, costretti a scegliere tra pagare l’affitto o costruirsi un futuro. La metà ha lavorato in nero, il 44% non riesce a risparmiare nemmeno il 5% dello stipendio.
Un giovane su tre, di fronte a questa realtà, fugge all’estero. La Lombardia ha perso 100mila talenti in due anni. Anche i settori che dovrebbero trainare l’innovazione deludono le aspettative. Nel tech, nelle startup, persino nella finanza, i giovani italiani guadagnano la metà dei colleghi europei. Non è solo questione di numeri: è il tradimento di una promessa. Eppure Milano ha dimostrato di saper cogliere le grandi occasioni. L’Expo 2015, come ricordato nelle recenti interviste che abbiamo fatto a Letizia Moratti e Beppe Sala, ha dato slancio produttivo alla città. Ora le Olimpiadi invernali del 2026 rappresentano una nuova opportunità irripetibile. Ma questa volta, l’eredità deve essere un progetto più ampio e sociale.
La proposta è concreta: il Comune fissi la data delle Olimpiadi come termine entro cui lanciare un “Patto per il lavoro Milano “. Un accordo che coinvolga istituzioni, imprese e sindacati per garantire salari minimi adeguati al costo della vita, accesso dinamico al lavoro, formazione nei settori innovativi. una città dove lavoro, bisogni e prospettive viaggino finalmente allo stesso passo. Milano non può permettersi di sprecare questa occasione. Se vuole essere davvero la capitale economica d’Italia, deve dimostrare che sa investire sul suo bene più prezioso: il futuro dei suoi giovani.
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