Lunedì 2 ottobre prenderà il via un ciclo di otto eventi, al Teatro Parenti di Milano, legati insieme dal titolo: “Una grande Europa o tante piccole nazioni?” (vedi qui il programma completo https://www.miperrenew.eu).

Col primo appuntamento si discuterà di un tema di cui si avverte la forte l’importanza per gli anni a venire: una politica estera europea, una voce unica e autorevole dell’Europa in questo mondo di giganti globali e regionali. Ne parleranno Emma Bonino, Sandro Gozi, Vittorio Emanuele Parsi e Lia Quartapelle.

Il percorso punta a diffondere consapevolezza sulla posta in gioco vera delle prossime elezioni europee, e si rivolge con particolare attenzione ai giovani. Le otto tappe mensili del programma coinvolgeranno esperti riconosciuti per mostrare come, senza un approccio europeo, non frammentato in politiche nazionali spesso in conflitto tra loro, non sarà possibile governare le sfide che abbiamo davanti a noi. I temi che si succederanno spaziano dalle migrazioni alla competitività industriale, dalla transizione climatico-energetica alla ricerca e innovazione, dalla difesa militare agli ingenti investimenti a tutto ciò necessari.

Il ciclo di incontri è promosso da un gruppo di persone appartenenti a partiti ed associazioni diverse, che da tempo dedicano energie all’impegno politico e che sono accomunate da un forte sentimento riformista ed europeista. Il gruppo (https://www.miperrenew.eu) è partito da Milano, ma è alla ricerca di collaborazioni con altre città, e si è dato il nome “Milano per Renew Europe” con riferimento esplicito alla famiglia politica europea che più tenacemente persegue un progetto di riforme in senso federale della governance UE.

Le ragioni che hanno condotto i promotori a lanciare questo percorso di incontri sono essenzialmente tre: la prima è la spinta delle emergenze, presenti o in arrivo: allargamento dell’Unione fino ad oltre trenta stati, manifestazioni estreme della rottura climatica, guerra ad oltranza nel cuore dell’Europa, bomba migratoria dall’Africa in aumento, ed altre. Emergenze non governabili con l’assetto decisionale attuale, intergovernativo e con obbligo di unanimità. La seconda ragione sono le sfide di medio lungo termine, quelle che investiranno i nostri figli: demografia, capitale umano, cultura, transizione green, competitività industriale e scientifica, dove solo un’Europa forte può giocare alla pari con gli imperi. E la terza è il fatto, totalmente inaccettabile, che si parla poco o nulla di tutto questo nel dibattito pubblico nazionale, mentre manca meno di un anno alle cruciali elezioni europee del giugno 2024. Vediamoci al Parenti!

Marco Ghetti

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