Pierluigi Concutelli, terrorista nero già condannato all’ergastolo del giudice Vittorio Occorsio nel 1976, è morto a 79 anni. Tra i capi di Ordine Nuovo prima di darsi alla lotta armata, Concutelli avrebbe compiuto ottanta anni il prossimo giugno.

Era malato da tempo: dopo aver trascorso quasi metà della sua vita in carcere, ‘il Comandante’, come era stato soprannominato negli anni più caldi del terrorismo, aveva avuto la sospensione condizionale della pena nel 2011 per motivi di salute e risiedeva negli ultimi anni a Roma, dove è morto.

Arrestato nel 1977 non ha mai rinnegato la sua adesione alla lotta armata.

Romano di nascita, Concutelli poco più che ventenne si trasferisce a Palermo ed è proprio in Sicilia che inizia a militare nei gruppi di estrema destra particolare quelli legati al Fronte Nazionale, il movimento neofascista fondato da Junio Valerio Borghese.

Nel 1969 viene arrestato una prima volta e condannato a 14 mesi di reclusione da scontare all’Ucciardone per possesso di armi da guerra e due anni dopo, tornato libero, entra in contatto con Ordine Nuovo.

Fu tra gli organizzatori del rapimento del banchiere Luigi Mariano, il 23 luglio 1975, per la cui liberazione venne pagato un riscatto di 280 milioni di lire. Ricercato dalla procura di Palermo fuggì prima a Roma e poi in Spagna.

Il 10 luglio 1976 Concutelli uccide a Roma il sostituto procuratore Vittorio Occorsio, responsabile ai suoi occhi di svolgere indagini sugli ambienti dell’estremismo di destra. Il leader nero considerava il sostituto procuratore il “responsabile” dello scioglimento del gruppo neofascista di Ordine Nuovo. Occorsio nel 1972 era stato il pubblico ministero nel processo contro alcuni dirigenti di Ordine Nuovo, accusati e in seguito condannati per ricostruzione del partito fascista.

Concutelli verrà poi condannato ad altri due ergastoli negli anni Ottanta, per l’omicidio in carcere di due neofascisti, Ermanno Buzzi e Carmine Palladino, implicati nelle inchieste sulle stragi di Bologna e di Brescia e da lui considerati delatori.

Fu liberato nel 2011 dopo aver scontato 34 anni di prigione, e gli venne riconosciuta la sospensione della pena per gravi ragioni di salute, dato che nel 2009 era stato colpito da un’ischemia cerebrale.

Redazione

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