Una beffa per chi da due anni a questa parte è stato definito “eroe” e che oggi si considera “dimenticato”. È il sentimento che provano i medici e il personale sanitario italiano che da febbraio 2020 stanno lottando in prima linea contro la pandemia di Coronavirus, con 369 colleghi che sono morti colpiti dal Covid nel tentativo di fronteggiare l’emergenza.

Per i loro familiari però non ci sarà alcun indennizzo, come inizialmente promesso dai partiti. È stato infatti bocciato l’emendamento al decreto ristori che avrebbe dovuto pagare un indennizzo ai medici colpiti dal Covid e ai famigliari dei medici che dall’inizio della pandemia hanno perso la vita uccisi dal virus.

A denunciarlo sono gli Ordini e le associazioni. Parole durissime come quelle di Carlo Rossi, presidente dell’Ordine provinciale dei Medici chirurghi e odontoiatri di Milano che per primo si è mosso per ispirare il decreto legge 221/21 e si sta battendo anche per i sanitari che hanno riportato una grave invalidità permanente: “Da oltre un anno destra e sinistra, che a inutili parole hanno elogiato l’eroismo e chiamato eroi i medici caduti sul campo, si palleggiano un provvedimento che è a dir poco doveroso. Servirebbe a riconoscere un ristoro a quei medici che hanno riportato danni permanenti e alle famiglie di quei medici che, soprattutto durante la prima parte della pandemia, quando mancava tutto, anche la conoscenza di come affrontare il virus, sono morti per il loro spirito di abnegazione e di servizio, cercando di limitare gli effetti della pandemia”.

L’emendamento per gli indennizzi, spiega Rossi, “è stato trasformato in un ordine del giorno che rinvia ancora una volta ogni decisione e passa la palla al Governo”. 

L’emendamento della leghista Maria Cristina Cantù prevedeva un indennizzo di 100mila euro a famiglia, ma in Commissione Bilancio è stato bocciato a causa della mancanza di coperture per la misura. L’emendamento era un modo per aiutare con indennizzi chi non è garantito dall’Inail, che copre solo a medici dipendenti del Sistema sanitario nazionale.

Parla invece di “occasione persa” Filippo Anelli, presidente della Federazione ordini dei medici. L’approvazione di un indennizzo per i familiari dei medici morti a causa del Covid-19 sarebbe stata l’occasione, spiega Anelli, “di dimostrare gratitudine ai medici che hanno dato la loro vita per continuare a curare durante la pandemia. Invitiamo il Parlamento a una riflessione. Dispiace – afferma Anelli – che non si siano trovati i fondi per poter dare un ristoro a queste famiglie che, in molti casi, sono anche rimaste prive dell’unica fonte di sostentamento e alle quali sono negati indennizzi Inail”.

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Napoletano, classe 1987, laureato in Lettere: vive di politica e basket.