La microfinanza e la finanza inclusiva sono da tempo all’attenzione dei decisori europei quali strumenti in grado di promuovere lavoro e impresa laddove il sistema bancario non riesce a intervenire. La concentrazione bancaria e la sensibile riduzione dei servizi finanziari di prossimità hanno allargato la domanda insoddisfatta di credito e di servizi di accompagnamento da parte di persone e microimprese. A partire dalle esperienze di microcredito diffuse in molti paesi extraeuropei, nel corso degli ultimi 15 anni, sono cresciute anche in Europa organizzazioni dedicate all’inclusione finanziaria. Dalla Francia alla Romania, dall’Italia all’Olanda il settore della microfinanza ha dimostrato capacità ed efficienza in termini di impatto occupazionale e sociale.

Ogni anno gli operatori del settore si incontrano per elaborare nuove strategie e scambiarsi buone pratiche. È l’Italia, quest’anno, a ospitare a Cagliari la Conferenza Europea della Microfinanza e dell’Inclusione finanziaria. L’evento riunisce oltre 300 organizzazioni e istituzioni partner. Il tema di questa edizione è centrato su come l’inclusione finanziaria possa concretamente contribuire alla formulazione e sperimentazione di nuovi modelli di sviluppo locale. È ormai evidente che sono in gioco questioni strutturali di sviluppo e di democrazia economica. La rilevanza macroeconomica e sociale rappresentata dalla disoccupazione giovanile e dal precariato richiede l’adozione di politiche e di strumenti tali da rimettere in gioco e valorizzare quelle risorse umane e di competenze che oggi rischiano di restare ai margini producendo così una perdita secca per le nostre economie e comunità. Lo stesso dicasi per gli stranieri che vivono e lavorano nelle nostre città e territori; queste persone faticano purtroppo ad accedere agli ordinari servizi finanziari, ma costituiscono una percentuale crescente della popolazione economicamente attiva in grado di contribuire alla fiscalità generale e alla previdenza sociale di ogni paese.

La conferenza di Cagliari è l’occasione per mettere a confronto gli esperti del settore con attori pubblici e privati, per una riflessione su come domanda e offerta di risorse finanziarie possano incontrarsi in un’ottica di sviluppo sostenibile ed equo. Particolarmente rilevante nel contesto italiano, la presenza del movimento cooperativo europeo: le forme di mutualismo e di cooperazione decentrata in molteplici settori sono all’origine della stessa idea di microcredito e microfinanza. La fiducia, la dimensione etica, la prossimità alle comunità sono valori comuni alle organizzazioni cooperative e agli operatori di microcredito. Trovare nuove forme di collaborazione operativa è l’obiettivo di cui si discuterà a Cagliari.

Un ulteriore punto di specialità di questa edizione 2025 della Conferenza europea della microfinanza è la sua collocazione geografica. Essere in Sardegna, cioè al centro del Mediterraneo, significa affrontare quel dialogo indispensabile tra Europa e paesi della sponda sud del Mediterraneo. La microfinanza può unire le due rive del Mediterraneo perché ovunque in questi paesi si sperimentano risposte comuni di accesso al credito per una finanza decentrata e di prossimità. Per due giorni Cagliari e la Sardegna sono al centro di questo intenso momento di dialogo e di ricerca: daremo presto evidenza di quali proposte politiche e operative emergeranno da questo incontro europeo.

Giampietro Pizzo

Autore

Presidente della Rete italiana di Microfinanza e inclusione Finanziarie (RITMI)