Pino Insegno presenta Giorgia Meloni, riapre la cloaca social: “Mi criticano? E sti****i”.

Pino Insegno non doveva, non poteva esporsi, che cosa ci faceva sul palco di Piazza del Popolo a Roma durante il comizio dei leader del centrodestra a soli tre giorni dal voto? Perché? Perché mai si sono chiesti per neanche troppo tempo gli internauti, i navigatori di social, e subito dopo sono partiti gli insulti e le offese. Pino Insegno che presenta Giorgia Meloni proprio no, non doveva farlo. E lui: lui fa spallucce, francamente se ne infischia, è un attore e non un influencer.

È l’ennesimo, si spera l’ultimo ma purtroppo c’è ancora tempo, episodio di una campagna elettorale estenuante, balneare sì ma anche di livello basso basso. L’artista, il personaggio noto che si espone bersagliato. Era successo anche a Laura Pausini che si era rifiutata di cantare Bella Ciao – che non è una canzone che appartiene a un partito: è una canzone sulla Liberazione dal nazifascismo, che appartiene a chiunque creda e pratichi la democrazia, ricordiamolo. E se certo a esprimersi ci si espone a critiche, l’insulto è un’altra storia.

L’attore, doppiatore e conduttore ha introdotto Meloni, la leader di Fratelli d’Italia data in vantaggio in tutte le proiezioni di voto. Con la stessa voce che ha prestato ad Aragorn ha citato proprio Il Signore degli Anelli: “Verrà il giorno della sconfitta, ma non è questo”. Anche il New York Times recentemente aveva parlato della passione della leader di Fdi per l’opera di Tolkien e per il mondo fantasy in generale citato anche nella convention Atreju, ispirata al protagonista della storia infinita. “Non considero Il Signore degli Anelli un libro fantasy”, aveva detto tempo fa la politica.

Quello di Insegno è stato una specie di regalo insomma, che però chi non è d’accordo, chi abita altre parti politiche non ha apprezzato, anzi non ha gradito proprio la presenza dell’attore. Il nome dell’attore è volato in tendenza sui social. “Mi criticano perché ho introdotto il comizio della Meloni? Sti ca … lo fanno anche perché sono della Lazio. Io non sono un influencer sono un attore, doppiatore e formatore molto bravo, che vive nel rispetto degli altri perciò non ho problemi a dichiarare le mie preferenze politiche. Dobbiamo essere tutti uguali?”, ha detto all’AdnKronos l’attore.

“Sono Commendatore della Repubblica per meriti sociali, proposto dal presidente Napolitano e non da Almirante questo vuol dire che nella mia vita ho fatto, faccio e farò sempre cose per aiutare gli altri. Non è che se io saluto la mia amica Giorgia faccio del male a qualcuno eppure sono stato attaccato dappertutto”, ha aggiunto l’attore approfittando dell’occasione anche per togliersi qualche sassolino dalla scarpa. “Io dalla televisione sono sparito perché? Non sono bravo? Perché Pino Insegno è stato messo in un angolo senza motivo visto che ho fatto più di 1.600 puntate in tv di grande successo?. Quello che posso dire è che se è successo qualcosa non è perché io non sia bravo ma per altri motivi. La meritocrazia esiste nel doppiaggio e nel teatro ma non nella televisione”. E chi vuole capire capisca insomma.

Se Fdi si appresta a diventare il primo partito italiano ci sarà pure qualcuno disposto a votarlo, se Meloni diventerà la prima donna Presidente del Consiglio da qualche parte dovrà pur esserci qualcuno pronto a darle fiducia? Come Pino Insegno, per esempio, che neanche si è lanciato in particolari esternazioni, non ha cantato Faccetta Nera, non ha salutato alla romana. Ha solo presentato un’amica, “una donna perbene e non è un’estremista” e che secondo lui “non è una persona che vuole proibire agli omosessuali di vivere e o ai neri di non esistere”. Certo continua a esserci gente preoccupata, per certe dichiarazioni e certe personalità nella galassia Fdi, ma l’impulso che spinge a scagliarsi in offese gratuite sui social resta ancora oggetto di ricerche classificate. Ma alla fine pure “sti****i”, come dice Pino Insegno.