Dal 4 all’8 dicembre torna a Roma la Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria “Più Libri Più Liberi”. Dopo lunghi mesi di pandemia e lockdown avremo la possibilità di rivederci alla Nuvola dell’Eur, questa volta non sarà per vaccinarsi ma bensì per parlare di libri e libertà. È, infatti, proprio la libertà il tema di questa edizione, celebrarlo alla fine di quest’anno di restrizioni sembra il momento migliore per augurarsi un futuro di rinascita; concetto che ritroviamo illustrato anche nel manifesto a cura di Lorenzo Mattotti.

Rinascita per l’Italia ma anche per l’editoria e in particolare per un genere letterario che da molti anni era rimasto assopito. Chi è stato adolescente a cavallo tra gli anni ’80 e ’90 dello scorso secolo, si sarà imbattuto almeno una volta in un libro-gioco (o libro-game, o gamebook a seconda delle preferenze linguistiche e delle case editrici). Si tratta di libri in cui la trama lineare dei romanzi è sostituita da una storia a frammenti, suddivisa in tanti paragrafi numerati in cui, alla fine di ogni sezione, bisogna scegliere una determinata azione a cui corrisponde un diverso numero di paragrafo cui dirigersi. Di scelta in scelta, il lettore sviluppa la propria personalissima trama, in cui la condotta del personaggio è, in qualche modo, il riflesso delle inclinazioni e del modo di pensare di chi legge.

Il fascino di questi libri, che un po’ ricalcano le quest dei giochi di ruolo tipo Dungeons and Dragons, era proprio questo: non la semplice possibilità di accompagnare il protagonista lungo il filo narrativo deciso dall’autore, come nelle storie tradizionali, ma la concreta possibilità di sovrapporsi al protagonista, fino a prenderne il controllo. Alla lettura-gioco va in ausilio la scheda personaggio, su cui bisogna annotare – e di volta in volta aggiornare – il livello di salute, le capacità acquisite e gli oggetti rinvenuti o persi nel corso dell’avventura. Da qui la consapevolezza che le scelte dovevano essere ben ponderate, perché un’eccessiva avventatezza poteva condurre alla rapida fine del proprio personaggio.

I libri-gioco avevano, e hanno tuttora, il vantaggio di poter essere letti e riletti più volte, consapevoli che ad ogni nuova lettura, si possono imboccare nuove strade, fare scelte diverse e, a volte, scoprire piacevolmente che allontanarsi dai propri schemi mentali potrebbe anche condurre a finali più vantaggiosi per il proprio personaggio. I primi gamebook, pensati per un pubblico giovane, riscossero molto successo anche tra i genitori, che li acquistavano volentieri per i propri figli: in fondo, per quanto leggero e senza pretese, si trattava pur sempre di un libro, no? E non c’era genitore che non fosse disposto a qualunque compromesso pur di sottrarre i propri pargoli – anche solo per qualche ora – alle grinfie della televisione. Perché, come diceva Daniel Pennac, in fondo la lettura dovrebbe essere un gioco e un divertimento. Per molti ragazzi, dunque, i libri-gioco furono la chiave di accesso al piacere della lettura. Ma le serie di gamebook non si limitarono solo a questo, prendevano frequentemente spunto dai grandi personaggi della mitologia, della letteratura e della storia: da Re Artù al marinaio Simbad, da Robin Hood agli dei dell’Olimpo, si spaziava attraverso tutti gli orizzonti letterari e storici, ritrovando spesso, in forma certamente più accattivante, quanto studiato sui banchi di scuola.

Negli ultimi anni stiamo assistendo a un revival del libro-gioco, con la ripubblicazione di storie ormai “classiche”, cui se ne affiancano altre completamente nuove. La casa editrice Watson Edizioni, fondata nel 2009 da Ivan Alemanno – ha dedicato una propria collana al libro-gioco: la Gamebook. Finora sono stati pubblicati sette titoli aventi come protagonisti: il dott. Jekyll e mr. Hyde (autori: Marco Zamanni ed Enrico Corso), Sherlock Holmes (Alberto Orsini), Moriarty (Antonio Costantini), Carmilla (Francesco Di Lazzaro) e Gordon Pym (Lorenzo Trenti). Queste nuove storie però hanno una particolarità, non sono pensate solamente per i ragazzi. Infatti, le avventure narrate dagli autori sono godibili anche da un pubblico adulto.

Il 4 dicembre, in occasione di “Più Libri Più Liberi”, verrà pubblicata l’ultima uscita della collana dal suggestivo titolo di: Inferno scritto da Alberto Orsini. Quale migliore modo di celebrare il settimo centenario della morte del Sommo Poeta se non con un’avventura libraria che lo vede come protagonista? Nel volume, quasi a raccogliere la sfida posta dai diavoli alle porte della città di Dite nell’VIII canto dell’Inferno «Sol si ritorni per la folle strada: pruovi, se sa», Dante è costretto a ripercorrere a ritroso la via infernale per ritrovare suo fratello Francesco. Riuscirà nell’impresa?

All’interno della manifestazione di “Più Libri Più Liberi” ci sarà l’occasione di conoscere più da vicino il mondo dei gamebook con l’incontro L’Inferno di Dante incontra la narrativa interattiva, in cui Alberto Orsini, oltre a presentare la sua nuova opera, offrirà uno spaccato sul mondo del libro-gioco. Se dunque volete vivere l’emozione di sfogliare un libro in cui siete voi i protagonisti o per chi volesse conoscere meglio il mondo dei bookgame, l’appuntamento è il 6 dicembre alle ore 15,30 presso la Sala Marte.