Plebiscito per il ‘doge’ Zaia in Veneto e la sua lista surclassa la Lega di Salvini: si apre la contesa per la leadership

Matteo Salvini festeggia i risultati delle elezioni regionali e annuncia che “da domani Lega e centrodestra saranno alla guida di 15 Regioni su 20”, ma proprio nella sua ‘casa’ potrebbe esserci il peggior nemico, più dell’alleata-sovranista Giorgia Meloni.

I risultati delle Regionali in Veneto sono infatti impressionanti, un plebiscito per il presidente uscente Luca Zaia, confermato dai suoi elettori col 75,9% secondo le ultime proiezioni Opinio-Rai, staccando nettamente il candidato Dem Arturo Lorenzoni (15,6%) e il 5 Stelle Enrico Cappelletti (4,2%).

Ma il dato che può far tremare Salvini è analizzando il dato dei partiti, dove la lista Zaia è l’autentica “pigliatutto”, dove sempre secondo le proiezioni Opinio-Rai il movimento ‘Zaia Presidente’ può contare sul 47,3% delle preferenze, tre volte il dato della Lega di Matteo Salvini, ferma al 14,9%.

Briciole anche per gli altri partiti della coalizione di centrodestra, con Fratelli d’Italia all’8,3% e Lista Veneta al 2,9%. Nel fronte opposto il Partito Democratico non va oltre il 13,6%, mentre il Movimento 5 Stelle è ridotto al lumicino col suo 2,7%, così come Forza Italia al 2,6%.

Soltanto sabato Salvini si era detto “orgoglioso del buongoverno della Lega”, pubblicando un selfie con Zaia. E a caldo è arrivato anche il tentativo di smorzare eventuali toni polemici per il risultato di Zaia, con l’ex ministro Lorenzo Fontana, commissario della Lega in Veneto e fedelissimo di Salvini, che ha commentato così il risultato elettorale: “In Veneto è stato premiato il governatore, soprattutto per come ha gestito benissimo l’emergenza Covid, poi nella Lista Zaia ci sono i leghisti: nessun dualismo con Salvini. Penso non ci saranno problemi da questo punto di vista”.

Ma all’interno del Carroccio e del ‘cerchio magico’ salviniano cresce la tensione per il ruolo e l’immagine di Zaia, ormai riconosciuto come un modello anche all’estero: a maggio, va ricordato, fece scalpore l’editoriale del Financial Times dedicato al governatore, “L’astro nascente di Venezia offusca Salvini” era il titolo che offuscava la parabola dell’ex ministro dell’Interno.