Pnrr e finanziamenti europei, a Napoli una sede del ministero per il Sud

Una sede del ministero per il Sud e la coesione territoriale a Napoli, e magari a Palazzo Fuga. Eccola la proposta del consigliere comunale Catello Maresca. Se n’è discusso ieri in occasione della seduta del Consiglio comunale. La proposta inserita all’ordine del giorno è stata approvata all’unanimità. Maresca ha messo tutti d’accordo questa volta. «Palazzo Fuga è un’indicazione ipotetica – ha spiegato il consigliere di opposizione – salvo individuare altri locali dove insediare la sede». Ma a cosa si pensa quando si parla di sede napoletana del ministero per il Sud? Leggendo l’ordine del giorno discusso in Consiglio, è chiaro che si pensa a una sede distaccata.

Si parte da una premessa: l’utilizzo dei Fondi strutturali ha presentato in passato diverse carenze per il Mezzogiorno, con una serie di criticità nella gestione degli investimenti pubblici. Molte di queste difficoltà risultano allo stato non ancora risolte, per cui si annuncia difficoltoso l’impiego in tempi ragionevoli delle risorse disponibili, soprattutto per gli enti locali e in particolare per i Comuni. Di qui il timore di disimpegno automatico dei fondi. Un rischio che non ci si può permettere di correre, se si considera la pioggia di soldi in arrivo: agli strumenti di finanziamento europei si aggiunge infatti il famoso Pnrr (672,5 miliardi di euro distribuiti a livello europeo, 191,5 miliardi nella sola Italia) e, per i progetti non finanziabili con il piano nazionale di resilienza, si aggiungono risorse statali provenienti dal Fondo complementare per 30,6 miliardi di euro, più una serie di altri fondi come il “Next Generation EU” con 14,4 miliardi di euro importo destinati all’Italia.

Quindi, considerato che entro il 2026 dovranno essere spesi, a livello nazionale, circa 235 miliardi di euro, che al Mezzogiorno andrà il 40% delle risorse territorializzabili del Pnrr (circa 82 miliardi di euro) e che alle regioni meridionali spettano anche ampie porzioni di vari altri finanziamenti con scadenza 2027 o 2030. E rilevato che «per il pieno utilizzo di tutte le risorse attribuite – si legge nell’ordine del giorno – e per la tempestiva e coerente realizzazione delle misure e il puntuale monitoraggio degli interventi, si rende necessario supportare e accompagnare gli enti locali del Mezzogiorno sia in termini di maggiore capacità operativa che amministrativa», si chiede al ministro per il Sud, Mara Carfagna, di istituire una sede del Ministero a Napoli. Maresca individua in questa proposta una soluzione logisticamente e strategicamente valida per garantire il buon impiego dei fondi stanziati per il Mezzogiorno.

Una proposta di sede è stata Palazzo Fuga, ma se ne discuterà. L’idea è quella di una sede dove stabilire un tavolo permanente di controllo. Il consigliere di opposizione Maresca ha proposto un tavolo composto da esperti e rappresentanti delle forze dell’ordine, ritenendo che possano, questi esperti, accompagnare e supportare gli enti locali del Mezzogiorno in termini di maggiore capacità operativa e amministrativa utile a consentire il pieno utilizzo di tutte le risorse attribuite al Sud (Pnrr, Fesr, Use, fondi Fsc, e così via), ma anche un pieno controllo sulle procedure per evitare infiltrazioni mafiose e corruzioni.