Si legge beni confiscati alle mafie, e si fa riferimento a un asset che ha un valore di circa 40 miliardi di euro a livello nazionale. «È un asset che può e deve essere una leva per la ripresa del nostro Paese e in particolare del Mezzogiorno», spiega Mario Morcone, assessore alla Legalità, Sicurezza, Immigrazione della Regione Campania, illustrando i contenuti della due giorni di rilievo nazionale sui patrimoni confiscati alla criminalità organizzata che si terrà oggi e domani alla Stazione marittima. I beni confiscati alle mafie sono soprattutto immobili, terreni e aziende.

L’evento, realizzato in partnership con le Regioni Lombardia, Toscana, Lazio e Sicilia, sarà caratterizzato da mostre e dibattiti. L’obiettivo è abbinare alle parole i fatti, quindi attraverso i dibattiti discutere dei problemi e dei progetti e attraverso gli stand mostrare le buone prassi che già esistono sul territorio. Buone prassi che di fronte ai numeri di beni confiscati e non utilizzati sono sicuramente una goccia nell’oceano. Ad animare questa due giorni dedicata ai beni confiscati c’è proprio l’idea che l’oceano è fatto di gocce, e pertanto si comincia dalle buone prassi, dalle poche esperienze positive. Ci saranno 28 stand che esporranno prodotti e progetti virtuosi: dai kimoni in seta alla cioccolata per diabetici, dai progetti dedicati agli adolescenti alle opportunità di lavoro per le categorie più fragili. «Con questo primo forum speriamo di dare una scossa a una questione che a mio avviso – spiega Morcone – non è soltanto simbolica e legata a una scelta, comunque importante, di recupero di patrimoni illegali e di impatto sociale, ma è una questione anche economica».

In Campania si parla di 6.691 immobili sottratti alla camorra (che equivalgono al 16% del dato nazionale) e di 1.117 aziende confiscate. Totale: quasi 8mila beni. Un patrimonio che, dopo essere stato sottratto alla criminalità organizzata, rischia nella maggior parte dei casi di essere abbandonato, non valorizzato, disperso. E invece andrebbe restituito al territorio e alla comunità, valorizzato e messo in condizione di produrre ricchezza in termini di lavoro, opportunità, legalità, migliore qualità della vita. «In questa operazione giocano un ruolo importante le Regioni, il bando del Ministero per il Sud che è stato prorogato al 22 aprile – sottolinea l’assessore Morcone – e gioca anche molto il protagonismo dei sindaci. E su questo aspetto la nostra realtà è fatta sia di sindaci che fanno cose importanti, elaborano finanziamenti e progetti di rilievo, sia di sindaci che sono fermi alle solite lamentele per il personale che manca negli uffici tecnici o che non è in grado di fare e dire, sia ancora di sindaci che nascondono un’inerzia legata al proprio elettorato».

La Campania è una delle regioni con il più alto numero di Comuni commissariati per sospetti condizionamenti mafiosi. «Ci sono Comuni che non hanno mosso una virgola sui beni confiscati», ricorda Morcone, sottolineando la necessità di una svolta, «di una scossa» sottolinea. «I beni confiscati sono una leva economica, sono un’importante leva di sviluppo che offre la possibilità di dare una mano ai giovani e ai più fragili, può consentire l’aiuto alle persone, le start up, le cooperative, anche l’ingresso di privati se generano economia e lavoro. Il forum – aggiunge – nasce intanto perché non è più accettabile sentir dire che tutto è fermo. La verità è che sui beni confiscati ci sono luci e ombre. Ed è il momento di ampliare le luci. Del resto – conclude Morcone – mai come in questo momento storico c’è bisogno di tenere gli occhi bene aperti: tra la pandemia, la guerra e i soldi che arriveranno con il Pnrr la situazione è particolarmente delicata, i rischi sono dietro l’angolo, soprattutto quelli di nuove mire della criminalità organizzata».

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Napoletana, laureata in Economia e con un master in Marketing e Comunicazione, è giornalista professionista dal 2007. Per Il Riformista si occupa di giustizia ed economia. Esperta di cronaca nera e giudiziaria ha lavorato nella redazione del quotidiano Cronache di Napoli per poi collaborare con testate nazionali (Il Mattino, Il Sole 24 Ore) e agenzie di stampa (TMNews, Askanews).