Un appartamento confiscato alla criminalità organizzata che diventa rifugio per donne vittime di violenza e i loro bambini. Una rete di sostegno che si amplia, aggiungendosi ad altri servizi pensati per aiutare chi ne ha più bisogno. Il Campidoglio ha reso noto, tramite una nota, che il nuovo servizio è stato realizzato nella zona nord della città di Roma.

La nuova struttura

L’immobile, completamente rinnovato, potrà ospitare tre donne insieme ai loro figli e va ad aggiungersi ad altre tre case di semiautonomia aperte negli ultimi tre anni, oltre a cinque appartamenti in co-housing e una casa rifugio pensato per accogliere le vittime anche in emergenza. Un fenomeno sentito, per cui sono stati potenziati anche i centri antiviolenza a cui le donne possono rivolgersi.  Sono otto quelli che si sono aggiunti alle strutture già esistenti, distribuiti in tutta la città. Il loro obiettivo è riuscire a intercettare le richieste di aiuto e permettere alle donne, tramite interventi mirati e specializzati, di poter intraprendere un percorso per mettere fine alla terribile spirale di maltrattamenti.   

La sindaca Raggi: “Nessuna è sola”

La prima cittadina ha voluto sottolineare l’impegno delle istituzioni contro la violenza di genere, per cui sono necessari “atti concreti”.  “Per questo abbiamo investito con forza nell’apertura di queste nuove strutture di ascolto e accoglienza sul territorio cittadino, con cui andiamo a rafforzare le opportunità per le donne di chiedere aiuto ed essere sostenute lungo un percorso di fuoriuscita dai maltrattamenti-ha dichiarato la Raggi–  Ogni nuovo servizio che apre rappresenta un argine alla violenza e un forte messaggio che lanciamo come Comunità. Nessuna è sola”.

L’impegno contro la violenza di genere 

La programmazione di queste nuove aperture ha rappresentato un asse fondamentale della nostra azione come Amministrazione e oggi ne stiamo raccogliendo i frutti. In questi anni abbiamo potenziato in modo concreto e tangibile l’offerta di servizi e strutture per sostenere le donne vittime di violenza, insieme ai loro bambini– ha affermato Veronica Mammì, l’assessora alla Persona, Scuola e Comunità solidale-  La nuova casa rifugio, le nuove case di semiautonomia, l’innovativo servizio di accoglienza negli appartamenti in cohousing, insieme ai centri antiviolenza che abbiamo inaugurato su tutto il territorio, rappresentano punti di riferimento fondamentali per sostenere le donne vittime di maltrattamenti verso la libertà. Un impegno che abbiamo portato avanti insieme a campagne di sensibilizzazione e iniziative mirate, tra cui il progetto ‘A Scuola di Parità’ promosso nelle scuole secondarie di secondo grado della città, per affermare il contrasto alla violenza e la parità di genere a partire dai nostri giovani”.

L’illegalità che diventa rinascita per chi ha trovato il coraggio di ribellarsi e ricominciare. “Oggi restituiamo alla città sotto forma di servizi un immobile che era espressione di illegalità, trasformandolo in un luogo sicuro e di ripartenza per le donne vittime di violenza e i loro figli– ha sottolineato l’assessora al Patrimonio e alla Politiche abitative Valentina Vivarelli–  Il riutilizzo sociale dei beni confiscati è la testimonianza della vittoria dello Stato sulla criminalità organizzata. È la rivincita concreta della società civile”.

I Centri Antiviolenza di Roma Capitale rispondono alle richieste di aiuto 7 giorni su 7 e 24 ore su 24, tramite il Numero Nazionale Anti Violenza e Stalking 1522 o i numeri telefonici e le mail dei singoli Centri.

Redazione

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