“Potevo dire di essere stato hackerato…”, Claudio Anastasio si scusa per aver copiato Mussolini

CLAUDIO ANASTASIO Ð PRESIDENTE 3-I S.P.A

“Era una provocazione, un errore pubblico in mail privata”, prova così a mettere una toppa il presidente dimissionario della società pubblica 3-I dopo che la mail in cui scopiazzava un discorso di Mussolini dopo l’assassinio di Matteotti è stata resa pubblica: “Chiedo scusa agli italiani e al Governo di essere stato artefice di una comunicazione così riservata, se pur in senso provocatorio, per stimolare migliore riflessione su una gara pubblica di Inps da 1 miliardo di euro”.

Ad oggi Anastasio non accetta interviste ma risponde alle accuse dando la sua versione dei fatti con un messaggio inviato a chi lo ha cercato in queste ore. “Potevo giustificarmi di essere stato hackerato – scrive – come hanno fatto altri esponenti politici prima di me (non vero, proteggo i miei account di posta elettronica a massimo fattore come volevo così proteggere le connessioni di tutti i cittadini). Potevo supportare la giustificazione che il testo fosse stato scritto da un’intelligenza artificiale (anche questo non vero, ma verosimile, e si apre un tema etico sulle evoluzioni dell’intelligenza artificiale). Invece mi sono assunto le mie uniche responsabilità in merito e mi sono dimesso all’istante”.

Il mio errore pubblico in email privata – prosegue Anastasio nel suo messaggio – è gravissimo e non giustificabile. Giuste e doverose le mie immediate e irrevocabili dimissioni nel solo interesse di gestione della cosa pubblica e del Governo pro-tempore”.

Nella mail inviata ai componenti del consiglio d’amministrazione il manager parafrasava – inserendo, a dirla tutta, poca farina del suo sacco – il discorso con cui Mussolini si assumeva la responsabilità politico dell’omicidio Matteotti. Oggi riconosce: “Una grave mia unica scivolata di contesto: storico, politico, pensando che la ‘provocazione’ e citazione tanto di uno quanto di altri non era foriera di essere così appeso a testa in giù sui social perché fa tendenza e like”.

Nella conclusione Anastasio si gioca l’ultima carta: “Si pubblichino anche tutte le mie altre email intercorse sulla gara pubblica di Inps di 1 miliardo di euro, ma che io non fornisco, poiché ho il senso istituzionale di riservatezza ai sensi dell’art. 15 della nostra Carta costituzionale della Repubblica italiana, il cui dileggio nei miei confronti è sfuggito a taluni in seno ai componenti del CdA della 3-I S.p.A. di Stato”.