Il bubbone esploso questa mattina ha portato in poche ore alle immediate dimissioni. Il caso è quello di Claudio Anastasio, presidente di 3-I, società pubblica che gestisci il software di Inps, Istat e Inail: come rilevato oggi da Repubblica, il manager messo alla guida della società dal governo di Giorgia Meloni ha inviato ai membri del Consiglio di amministrazione della società una mail dal contenuto a dir poco insolito.

Nella giornata di lunedì il testo che si sono trovati ad aprire i componenti del CdA recitava infatti così: “Ma poi, o signori, quali farfalle andiamo a cercare sotto l’arco di Tito? Ebbene, io dichiaro qui, al cospetto di Voi, ed al cospetto di tutto il Governo italiano, che assumo (io solo!) la responsabilità di 3-I (politica! morale! storica!) di tutto quanto è avvenuto. Se le frasi più o meno storpiate bastano per impiccare un uomo, fuori il palo e fuori la corda! Se 3-I è stata una mia colpa, a me la responsabilità di questo, perché questo clima storico, politico e morale io l’ho alimentato nel mio ruolo”.

Un testo strano, che ha spinto alcuni tra i riceventi a copiarlo su Google per capire di chi fosse in realtà il messaggio originale. Da qui la sorpresa: le parole di Anastasio sono copiate dal celebre discorso del 3 gennaio 1925 con cui Mussolini rivendicò la responsabilità politica del delitto Matteotti.

Basta infatti sostituire la parola 3-I con “Fascismo” per ritrovare il discorso pari pari. Un discorso che viene considerato da molti storici come l’inizio vero e proprio della dittatura fascista.

Il Governo è il mio Partito, è in piena efficienza. Signori, vi siete fatte delle illusioni! Voi avete creduto che 3-I fosse finita perché io la comprimevo, che il Partito fosse così in difetto perché io lo esponevo a confronto, e poi avevo anche la crudeltà di dirlo. Se io la centesima parte dell’energia che ho messo a comprimere 3-I la mettessi a scatenarlo, oh, vedreste allora… la bellezza per l’Italia. Ma non ci sarà bisogno di questo, perché il Governo è abbastanza forte per stroncare in pieno e definitivamente la mia sedizione”, conclude il messaggio.

Un caso, quello della mail “mussoliniana” di Anastasio, che ha fatto insorgere le opposizioni. Dal Partito Democratico il deputato Claudio Mancini sottolinea che “l’uso della rivendicazione dell’omicidio Matteotti è vomitevole, il governo revochi subito la nomina di Anastasio alla guida della società pubblica 3-I”. “Il governo spieghi in Parlamento perchè è stato nominato e quali interessi muovono una lettera di minacce così esplicita ai componenti del Cda“, aggiunge Mancini.

“Ma lo sa Anastasio che il ventennio è finito? La sua era una minaccia al Cda dell’azienda pubblica che guida? Dopo Donzelli e Delmastro che si scambiano carte riservate, il sottosegretario Fazzolari che propone il tiro a volo nelle scuole, il ministro Valditara che attacca una preside rea di aver avvisato i propri studenti sul fascismo, e il ministro Piantedosi che ha inventato di sana pianta la ricostruzione sui fatti di Cutro ora il manager Anastasio che cita Mussolini“, è invece l’invettiva di Peppe De Cristofaro, capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra e presidente del gruppo Misto del Senato.

Polemiche che hanno avuto effetto immediato. Sempre Repubblica scrive che questa mattina Anastasio ha firmato le proprie dimissioni da presidente di 3-I: “Comunico la volontà irrevocabile di rassegnare le mie dimissioni dall’incarico di componente del cda e presidente della società 3-I S.p.A. con effetto immediato”, le parole del manager voluto dal governo Meloni alla guida della società pubblica che dovrebbe gestire il software di Inps, Istat e Inail.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia