Prezzi alle stelle, quanto costano i rincari alle famiglie

I prezzi schizzano alle stelle, le preoccupazioni delle ultime settimane si traducono in numeri. Trasporti, ristorazione, energia e spesa: è un salasso. Secondo gli ultimi dai Istat si registra un +5,1 per prodotti alimentari, oltre il 30% di aumento nel comparto abitazione, acqua, elettricità e combustibili; e ancora un +8,6 per i trasporti e un aumento del 3,6 % per ciò che riguarda i servizi di ristorazione. Sono i prezzi dei beni energetici non regolamentati a spingere in alto la crescita su base nazionale, ma anche quelli locali, compreso quello per la città di Napoli. I beni energetici non regolamentati comprendono i carburanti per gli autoveicoli, i lubrificanti, i combustibili per uso domestico non regolamentati e l’energia elettrica a mercato libero; quelli regolamentati includono invece le tariffe per l’energia elettrica a mercato tutelato e il gas di rete per uso domestico. La variazione percentuale dei prezzi al consumo per febbraio 2022 a Napoli, in relazione al mese scorso, vede un incremento fortissimo: + 5,7%.

A dare l’allarme e a sottolineare l’emergenza caro prezzi è anche il settore agricolo. Coldiretti denuncia che per il balzo dei costi energetici l’agricoltura deve pagare una bolletta aggiuntiva di almeno 8 miliardi su base annua, rispetto all’anno precedente, che mette a rischio coltivazioni e allevamenti. L’accelerazione dei prezzi dei beni alimentari è dovuta sia a quelli lavorati (+3,1%) che non lavorati (+6,9%) con le tensioni inflazionistiche che si propagano al cosiddetto “carrello della spesa”. E così tra i prodotti alimentari che hanno fatto segnare il maggior incremento di prezzi con un balzo del 19% c’è- comunica la Coldiretti- l’olio di semi. La psicosi si è già diffusa e la paura di rimanere senza scorte alimentari sta portando le famiglie a fare scorte di cibo e in molti supermercati si notano già gli scaffali vuoti. Ansia e prezzi alle stelle. L’OnfOsservatorio Nazionale Federconsumatori – ha aggiornato le stime complessive degli aggravi a carico delle famiglie, che ammontano a +2.354,98 euro annui.

Dal gas ai carburanti, spiega, dalla farina ai mangimi animali, dai concimi ai metalli: purtroppo sono molte le tensioni a cui stiamo assistendo sui mercati internazionali, alcune iniziate già prima dell’inizio della guerra in Ucraina. Oggi l’Istat conferma la crescita dell’inflazione al +5,7% su base annua, aumento che non si registrava dal 1995. Tutto ciò pesa fortemente sulle famiglie e sulle spese che devono sostenere, costringendole spesso a molte rinunce. L’aumento, rileva ancora Federconsumatori, diventa evidente e allarmante se guardiamo a un carrello di beni “essenziali” per una famiglia composta da 2 adulti e 2 ragazzi, il cui costo ammonta a 378,28 euro a settimana, pari al +13,7% rispetto allo scorso anno. L’Istat parla di un +17% la verdura fresca anche per gli alti costi di riscaldamento delle serre e la pasta (+12%) con la corsa agli acquisti nei supermercati per fare scorte. Aumenti dei prezzi significativi fanno segnare nell’ordine burro (+12%), frutti di mare (+10%), farina (+9%), margarina (+7%), frutta fresca (+7%), pesce fresco (+6%) e carne di pollo (+6%).

Ma il record spetta alle coppie senza figli con meno di 35 anni che, spendendo di più’ di quelle con i figli per la cura della casa, hanno un aggravio annuo di 2.130 euro, 1.208 solo per l’abitazione, e alle famiglie numerose con più di tre figli con una batosta pari a 2.307 euro, 393 solo per il cibo, 405 per il carrello della spesa. Stangata anche per le aziende. Per le imprese del settore del commercio, della ricettività, della ristorazione, un aggravamento delle tensioni internazionali, con l’eventualità dell’interruzione di forniture del gas dalla Russia, potrebbe comportare una maggiore spesa energetica di quasi 30 miliardi di euro nel 2022, con un incremento del 160% rispetto al 2021.