Rampini molla Repubblica, la storica firma si dimette e passa al Corriere: continua l’esodo

Non accenna a fermarsi l’esodo di giornalisti da Repubblica. Il quotidiano fondato da Eugenio Scalfari, passato dalla Cir di De Benedetti alla Exor di John Elkann a fine 2019, continua a perdere pezzi.

Dopo Roberto Saviano, Bernardo Valli, Attilio Bolzoni, Giovanni Valentini e altri, oggi PrimaOnline scrive che una nuova firma storica e di peso lascia il quotidiano di Largo Fochetti: Federico Rampini.

Chiamato nel 1995 da Eugenio Scalfari, prima capo della redazione milanese, quindi corrispondente da Bruxelles (1997-2000), San Francisco (2000-2004), Pechino (2004-2009) e dal 2009 New York, Rampini passerà ai ‘rivali’ del Corriere della Sera con una collaborazione che inizierà già a novembre, come già avvenuto col caso Saviano.

In un retroscena di Professionereporter si legge che Rampini, nella lista dei candidati al pensionamento anticipato di Gedi, che da tempo ha intenzione di ‘sfoltire’ l’organico, avrebbe inviato un messaggio nella chat di Repubblica: “Ho dato le dimissioni. Il mio ultimo giorno di lavoro a Repubblica sarà il 31 ottobre”.

L’addio di Rampini con passaggio a Rcs è un problema anche per il direttore del quotidiano di John Elkann, Maurizio Molinari, che nel corso delle trattative col Comitato di redazione di Repubblica sul piano di prepensionamenti aveva assicurato che avrebbe fatto il possibile per non offrire risorse alla concorrenza.

Una notizia commentata anche da altri esponenti del ‘settore’. “Federico Rampini, giornalista bravissimo, licenziato da Repubblica e assunto dal Corriere. Bravo Cairo”, scrive su Twitter Vittorio Feltri complimentandosi quindi col Corriere per la firma con l’ormai ex giornalista di Gedi.

“Un collega che stimo e un amico al quale resto affezionato” lo definisce invece Giovanni Valentini, anche lui ex Repubblica, di cui è stato vicedirettore tra il 1994 e il 1998. Valentini che ricorda: “L’avevo assunto all’Espresso e poi proposi a Scalfari la sua nomina a capo della redazione di Milano. Ha girato il mondo, dalla Cina agli Stati Uniti”.