La Procura ha puntato la lente su 44 appalti tra l’hinterland di Napoli e il Casertano. Non tutti si sono conclusi ma tutti valgono a sostenere, secondo pm e gip, il castello di accuse che ha scatenato un terremoto giudiziario su imprenditori e sindaci. Tra gli indagati eccellenti c’è Carlo Marino, sindaco di Caserta di recente rielezione nonché presidente dell’Anci (Associazione nazionali comuni italiani) Campania: nei suoi confronti non è stata chiesta alcuna misura cautelare ma la notizia del suo nome nel registro degli indagati ha avuto grande eco mediatica.

E ci sono sindaci e imprenditori tra gli indagati finiti agli arresti: il sindaco di Curti (Caserta), Antonio Raiano, è da ieri agli arresti domiciliari insieme ad Igino Faiella, comandante della polizia municipale dello stesso Comune. Tra i sei destinatari dell’ordinanza cautelare, ci sono anche imprenditori che operano nel settore dello smaltimento dei rifiuti ed esponenti della pubblica amministrazione. In carcere c’è l’imprenditore Carlo Savoia, che oggi comparirà davanti al gip Cerabona per l’interrogatorio di garanzia e replicare, se vorrà, alle accuse che gli vengono contestate. Poi sarà la volta degli altri indagati colpita misura cautelare. L’inchiesta riguarda fatti datati, che risalgono al 2018, e una serie di appalti, in particolare tra Caserta, Aversa e Cardito, ma anche appalti che non si sono conclusi. Questo è uno degli elementi su cui insisterà la difesa per demolire un’inchiesta che, nel corso del tempo, si è già ridimensionata. Era nata con un’ipotesi di legami con la criminalità organizzata da parte di qualcuno degli indagati ed è finita senza nemmeno la contestazione di associazione semplice.

I reati ipotizzati, a vario titolo, riguardano la turbata libertà degli incanti, la turbata libertà dei procedimenti di scelta del contraente, il falso in atto pubblico e in particolare nei verbali di nomina delle Commissioni giudicatrici di gare, nonché attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti. Ruota, infatti, attorno allo smaltimento dei rifiuti la ricostruzione accusatoria della Procura di Napoli, secondo la quale si sarebbe orchestrato un modo per agganciare stazioni appaltanti della pubblica amministrazione, ideare bandi e capitolati in luogo delle pubbliche amministrazioni, pagare mazzette a funzionari pubblici o politici collusi e assicurarsi la buona riuscita dell’appalto. Nell’indagine il nome di Carlo Marino, avvocato e sindaco, spicca e cattura inevitabilmente l’attenzione e la curiosità mediatica. Secondo la Procura di Napoli, Marino si sarebbe prestato a «ricevere i documenti di gara fraudolentemente preparati – scrive il gip Cerabona – contribuendo anche a fornire suggerimenti sulle modifiche da effettuare per rendere la bozza più funzionale agli interessi degli imprenditori da favorire».

Il sindaco di Caserta attenderà fiducioso l’esito delle indagini, seppure rammaricato per lo sviluppo dell’inchiesta e il suo coinvolgimento in un appalto che non si è nemmeno concluso. A ottobre 2020, all’indomani di alcune attività di indagine e perquisizioni, Marino aveva depositato una memoria dichiarando di conoscere Pasquale Vitale (uno degli imprenditori finiti nel mirino della Procura) da oltre vent’anni e di aver avuto con lui un rapporto di amicizia oltre che professionale, negando di aver parlato con Vitale di vicende relative a Savoia (altro imprenditore al centro delle indagini), che comunque ha detto di conoscere per motivi professionali. Sui colloqui intercettati, Marino non ha dato spiegazioni che hanno convinto i pm. Si vedrà. L’indagine è ancora in una fase iniziale. La notizia della svolta con le misure cautelari e le iscrizioni nel registro degli indagati arriva a pochi giorni dall’entrata in vigore della nuova normativa sulla presunzione di innocenza che, allineandosi alle direttive europee, dovrebbe fermare le inchieste e i processi show. Succederà in questo

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Napoletana, laureata in Economia e con un master in Marketing e Comunicazione, è giornalista professionista dal 2007. Per Il Riformista si occupa di giustizia ed economia. Esperta di cronaca nera e giudiziaria ha lavorato nella redazione del quotidiano Cronache di Napoli per poi collaborare con testate nazionali (Il Mattino, Il Sole 24 Ore) e agenzie di stampa (TMNews, Askanews).