Il candidato sindaco di Roma Carlo Calenda mercoledì ha pubblicato, come fa di solito su Twitter, un video dove presenta tutto il lavoro svolto in campagna elettorale da lui e la sua squadra: “Inizia l’ultimo mese di campagna elettorale. Abbiamo lavorato con serietà: 11 mesi di incontri in tutti i quartieri, un programma dettagliato, una sola lista civica di persone competenti. Proveranno a dirvi che tutto questo non conta. Dimostriamogli che non è così”, ed alla fine lo slogan con hashtag ‘Roma sul serio’.

Come risposta, tra i commenti, spicca quello fatto dal vice comandante della Polizia Locale di Roma Carlo Buttarelli che scrive: “Le ho già scritto che Lei della Polizia Locale di Roma Capitale non conosce alcunché. La smetta di parlarne male e si ritiri dalla competizione politica: non ha lo spessore per fare il Sindaco della Capitale d’Italia”, in un video dove per altro non di parla dei vigili urbani di Roma. Non sono mancati

Da anni alto dirigente della Polizia Locale, Carlo Buttarelli è stato anche Comandante per un anno, tra il 2012 e il 2013, prima di dimettersi in polemica con l’allora sindaco appena eletto Ignazio Marino. Quando si insediò Virginia Raggi nel 2016, il suo nome era tra i papabili come nuovo possibile capo dei caschi bianchi, incarico poi assegnato a Diego Porta e che l’ha visto quindi relegato al ruolo di vice. “E lei sarebbe un pubblico funzionario? Che vergogna”, “’È un fanfarone’ fa ridere. E spiega molto bene lo sfascio di Roma. Hanno una paura matta che qualcuno li faccia lavorare”, accorre qualche utente in soccorso del candidato sindaco.

Sul suo profilo Twitter, Buttarelli (che ha un account non verificato e con meno di 200 follower), condivide pensieri personali spesso contrassegnati da un tono anti-europeista e nazionalista. Risponde ai post di quotidiani e personaggi politici con toni spesso molto critici nei confronti del centro sinistra e del Movimento 5 Stelle. Talvolta a favore della leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni.

Calenda, che nel suo programma ha inserito un’ampia e profonda riforma della Polizia Locale, a novembre dello scorso anno in concomitanza con l’inchiesta di Report sulla questione della Panda rossa di Ignazio Marino che aveva fatto emergere gli abusi dei vigili a Roma, aveva scritto in riferimento ai vigili capitolini sul suo profilo Facebook: “Quanto accaduto a Ignazio Marino è da ogni punto di vista agghiacciante. La puntata di Report di ieri lo dimostra ancora una volta. E Conferma l’esistenza di un sottobosco sindacale, politico e amministrativo che va semplicemente raso al suolo per cambiare Roma“.

Gianni Emili

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