Operatore socio sanitario ritrova l’uso della mano paralizzata attraverso i nervi di un piede. E’ l’intervento chirurgico straordinario, “il primo al mondo”, eseguito all’ospedale Cto di Torino. A riportare l’eccezionalità dell’intervento è la Città della Salute. Il paziente di 55 anni, dopo un incidente stradale mentre stava andando al lavoro in ospedale, aveva subito l’amputazione di metà della gamba sinistra ed una lesione completa del plesso brachiale del braccio sinistro. La procedura seguita dai medici, definita “pionieristica“, ha comportato il trasferimento nella parte superiore del corpo di una porzione del nervo sciatico.

Protagonista un team di microchirurghi e neurochirurghi che hanno eseguito un intervento innovativo sul 55enne che era stato investito da una moto mentre a bordo del suo scooter si stava recando al lavoro. La nuova procedura è stata possibile dopo quattro anni di ricerca, culminati con la pubblicazione sulla rivista scientifica internazionale ‘Injury‘ e con l’approvazione da parte del Comitato Etico della Città della Salute per l’applicazione clinica.

L’operazione è avvenuta lo scorso marzo al Cto di Torino: sei mesi prima – settembre 2022 – l’operatore socio sanitario subì il grave incidente. L’operazione di 8 ore è stata eseguita dai microchirurgi dottor Bruno Battiston e dottor Paolo Titolo, ed dai neurochirurghi dottoressa Francesca Vincitorio ed il professor Diego Garbossa della Città della Salute di Torino. Professionisti che hanno collegato alla radice sana del braccio controlaterale i nervi strappati per reinnervare la muscolatura della mano. In pratica, tagliando il nervo sano alla radice di C7 della colonna vertebrale, il nervo viene fatto passare dietro l’esofago e collegato ai nervi strappati, come se fossero fili della luce.

Così la componente sana potrà ricrescere 1 mm al giorno all’interno dei nervi strappati. Con questo modo i nervi sani arriveranno a dare un impulso elettrico alla parte lesionata dandole nuova vita. Nessuna complicazione post-intervento, durante il quale è stato utilizzato un microscopio robotico a visualizzazione stereoscopica 3D con controllo remoto ‘hand free’ nella sala operatoria della Neurochirurgia universitaria dell’ospedale Cto. Per il recupero della funzione motoria, invece, sono stati necessari molti mesi.

Redazione

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