Il Cardinale Zuppi ne ricorda la mitezza
Romano Prodi al funerale del fratello: “Vittorio dolce e buono”
Oggi i funerali del fratello dell’ex Presidente del Consiglio, che, di recente, ha perso la moglie Flavia Franzoni.
“Non è un periodo bello. In quattro mesi due fratelli e la moglie. Però c’è un grande affetto tra di noi e dagli amici e dai cittadini per Vittorio“: queste le parole di Romano Prodi davanti alla chiesa di Sant’Anna in via Siepelunga a Bologna, poco prima dell’arrivo del feretro del fratello Vittorio, morto dopo una lunga malattia.
Ai funerali sono presenti tra le tante autorità cittadine anche i ministri Matteo Piantedosi e Anna Maria Bernini, che si sono stretti attorno all’ex-premier e a tutta la famiglia Prodi. “Vittorio era una persona intelligente. Era dolce e buono – prosegue Romano Prodi, parlando con i cronisti – Non ha mai preso la politica come avversità. Tanti hanno parlato di lui con affetto e in parte appartiene al rito per una persona defunta. Ma c’è di più. Tutti quelli che hanno lavorato con Vittorio hanno visto una disponibilità e una bontà fuori misura”.
Anche il presidente della Cei, arcivescovo di Bologna, cardinale Matteo Maria Zuppi ha voluto portare un saluto questa mattina nella chiesa di Sant’Anna a Bologna per i funerali di Vittorio Prodi. Zuppi è intervenuto proprio all’inizio delle celebrazioni, davanti a una chiesa piena di familiari, parenti, amici, autorità e cittadini.
“Si è sempre sentito parte della sua Chiesa – ricorda il cardinale Zuppi – con fiducia, con obbedienza, ma anche con tanta libertà di ricerca e coscienza e sempre con gentilezza. Mi ha sempre tanto colpito la sua gentilezza. Ci sono persone, dice papa Francesco, gentili che diventano stelle in mezzo all’oscurità e chi possiede questa qualità aiuta gli altri, affinché la loro esistenza sia più sopportabile, portando il peso dei loro problemi, delle urgenze e delle angosce. Vittorio – prosegue – è stata una stella in mezzo a tanta oscurità con la sua gentile mitezza, ma anche con tanta determinazione e fede, capendo che il mondo è a una svolta e speriamo che lo capiamo anche noi di più, per imparare la manutenzione del mondo, e vivendo quell’amore politico, che lui ha vissuto traducendo la ricerca della giustizia in scelte”.
“Io vorrei anche ringraziarlo per la Scuola della Pace di Montesole a Marzabotto che è anche frutto di tanta sensibilità”, sottolinea Zuppi. Gentilezza e mitezza sono le parole che più ricorrono nel pensiero del cardinale rivolto a Vittorio Prodi e riprendendo le parole del figlio don Matteo si sofferma sui suoi giorni “bellissimi, belli per lui e che ha reso belli a tanti, anche quelli rigati dalle lacrime. E questa casa ne ha viste un po’”.
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