Il problema di salari scandalosamente bassi nel settore privato e nel mondo del lavoro autonomo esiste ed è molto serio. Non entreremo qui nel merito delle proposte né del rischio che in certi casi il salario minimo possa finire per essere al di sotto dei parametri contrattuali. Che la politica se ne occupi va benissimo, anzi, lo fa con ritardo.

Ma qui si pone una questione di fondo: non deve essere lo Stato a fissare le retribuzioni dei lavoratori privati e autonomi. Può mediare, aiutare, spingere per una soluzione ma non si deve mettersi al posto dei sindacati e degli imprenditori. Può certamente fissare per legge un criterio, ma solo alla fine di un processo sociale e politico: la norma octroyée è da Stato paternalista. Questa non è professione di liberismo assoluto. Ma una posizione che al contrario vede nei sindacati il soggetto principale delle conquiste dei lavoratori. È una idea che mette al centro la battaglia sociale più che la propaganda dei partiti.

La verità è che il sindacato italiano in molti ambiti del mondo del lavoro non esiste da tempo ma coprire la sua assenza con i partiti significa cristallizzare la sua crisi di rappresentanza, e questo è molto rischioso. La fissazione per legge di un salario minimo lordo orario oltretutto creerebbe un precedente per il quale un domani un altro Parlamento potrebbe reintervenire in senso diverso dopo aver introdotto nella campagna elettorale un elemento distorsivo e fuorviante all’insegna di chi offre di più: il trionfo del populismo.

Il tentativo di Pd, M5s, Avs e Azione di innalzare un vessillo “popolare” per dar credito all’idea di un’alleanza politica che non esiste (come tra l’altro dice uno dei contraenti, Carlo Calenda) pare un’operazione politicista. Ci sono molti modi per sostenere i lavoratori esposti alla mercé di imprese senza scrupoli piccole, medie e enormi: organizzarli. Difenderli. Garantire le ispezioni. Intavolare trattative. Denunciare situazioni inammissibili. Conquistare insomma forza sociale e politica. Questo dovrebbero fare i sindacati e i partiti di sinistra. Se solo ne fossero capaci.

Mario Lavia

Autore