Un primo provvedimento formale raggiunge Gennaro Sangiuliano, il direttore del Tg2 Rai, per la sua partecipazione alla convention di Fratelli d’Italia del 30 aprile scorso a Milano, quando il numero uno del telegiornale era intervenuto sul palco del summit del partito di Giorgia Meloni.

Repubblica dà conto infatti di un “richiamo” nei confronti del giornalista, legato alle polemiche per la sua presenza sul palco milanese di FdI. Sangiuliano avrebbe infatti motivato la sua presenza alla convention dei ‘meloniani’ in qualità di “moderatore” di un dibattito politico.

In realtà, evidenziano da viale Mazzini, il direttore del Tg2 avrebbe avuto un ruolo ben più politico con un intervento sul palco: “Dalle successive verifiche è emerso essersi trattato di un intervento dal palco”, si legge nella risposta all’interrogazione presentata da Michele Anzaldi, il segretario della Vigilanza Rai che aveva denunciato la vicenda.

Della situazione, si legge ancora nella risposta della tv pubblica al parlamentare di Italia Viva, “è stata investita per competenza la Direzione Risorse Umane e Organizzazione”.

Come detto era stato Anzaldi a chiedere un intervento della Rai, definendo quello di Sangiuliano “un caso senza precedenti: mai un direttore di un tg Rai era salito sul palco di una conferenza di partito per un intervento di carattere politico, addirittura proprio l’intervento chiamato a lanciare il discorso immediatamente successivo della leader Giorgia Meloni”.

A criticare la presenza e l’intervento del direttore Tg2 a Milano era stata anche l’Usigrai, l’Unione Sindacale Giornalisti Rai, che aveva chiesto un “chiarimento urgente” sulla presenza di Sangiuliano alla kermesse politica di Fratelli d’Italia. Giornalista che invece era stato difeso a spada tratta dal centrodestra.

Nei giorni successivi all’emergere della vicenda, l’amministratore delegato Rai Carlo Fuortes aveva già rivelato che Sangiuliano avesse in realtà fatto richiesta “per una moderazione a un dibattito per la conferenza programmatica di Fratelli d’Italia”, evidenziando come “c’è stata una differenza tra la richiesta e la prestazione eseguita”.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia